L’intervento di dragaggio
Il piano di gestione per l’invaso di Occhito approvato dalla Regione Puglia ha definito che il fenomeno dell’interramento ha intaccato solamente un’aliquota della capacità morta del serbatoio e marginalmente il volume utile dell’invaso.
È stato tuttavia previsto di procedere alla rimozione dei sedimenti per tenere libero l’imbocco dell’opera di scarico di fondo, a salvaguardia della sicurezza dello sbarramento. In ottemperanza a tale documento, è stato redatto il progetto per il dragaggio dell’imbocco dello scarico di fondo della diga di Occhito sul fiume Fortore.
Tale progetto prevede il dragaggio del sedimento mediante aspirazione a mezzo draga con idonee pompe e il confinamento in geofiltri tubolari. Il volume stimato da rimuovere è pari a 21.000 m3, presente nei pressi del cono di richiamo dello scarico di fondo.
Il bacino idrografico del lago si estende per 1.012 km2 ed è interessato da tre corsi d’acqua principali: i fiumi Fortore e Tappino e il torrente Cigno. Oltre a questi ci sono torrenti secondari con portate ridotte.
Descrizione della diga e scelta della tecnica di disidratazione
Quella di Occhito è una diga zonata in materiali sciolti, con nucleo centrale limoso-argilloso di tenuta. La sua altezza è pari a 60,40 m, lo sviluppo del coronamento è pari a 432 m con larghezza di 11 m. Il volume di invaso è pari a 3.000.000 m3.
Lo scarico di fondo è costituito da un portale di imbocco con altezza di 10 m e dalla galleria a sezione circolare con diametro interno di 8,50 m. Al fine di definire le caratteristiche dei sedimenti dragati, sono stati effettuati dei campionamenti subacquei mediante perforazione e con benna mordente.