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Strade, autostrade e chiusure per incendi

Numerosi incendi nel corso della scorsa estate hanno determinato la chiusura di tratti della rete stradale. Chiusure di poche ore ma che hanno interessato 20 km di A14 e costretto all’evacuazione dello stabilimento FIAT. Quali le cause?

Strade, autostrade e chiusure per incendi

Quali le soluzioni possibili?

La lettura dei documenti antichi permette di asserire come le popolazioni abbiano sempre saputo quale fosse la soluzione al divampare degli incendi. Metodologie antiche ma – purtroppo – abbandonate da oltre un secolo. Sono stati sufficienti 100 anni di finte verità spacciate per scienza – spesso mutuate su regolamenti adottati oltreatlantico – e Norme che contrastano con le buone pratiche da sempre adottate e ai primi roghi di vaste dimensioni tutti si interrogano.

Sarebbe stato sufficiente leggere i libri del 1600-1700 per avere la soluzione. Gli Antichi lo sapevano e per questo piantavano cipressi ai lati delle strade e per segnare i confini. La diffusione del cipresso nel paesaggio è il risultato di tradizioni di origine antica, legate a una funzione che – smarrita la reale motivazione – è divenuta simbolica. I cipressi hanno sempre costituito un’ottima barriera tagliafuoco. Per questo Nerone osservava bruciare una vasta area di Roma piuttosto tranquillo.

Il cipresso è noto per la sua marcata capacità di adattarsi ai terreni più aridi e sterili ed era già utilizzato nell’antica Persia. I Romani ne appresero la funzione e per proteggere ciò che avevano di più sacro o importante ne posero filari lungo i confini delle ville, dei giardini, degli orti, delle strade, dei monumenti e luoghi sacri. Filari di cipressi sono presenti lungo molte vecchie strade dorsali collinari: segnano il confine tra fondi adiacenti e proteggono dal fuoco le dimore sparse e i nuclei abitati.

Plinio il Vecchio scrive dell’utilizzo del cipresso per la protezione dei campi e dei frutteti dal fuoco. L’ottima qualità del legno di cipresso, duro, resistente e non intaccabile dai tarli, determinò l’utilizzo per imbarcazioni, infissi ed elementi di arredo. Per la sua resistenza all’acqua e al fuoco fu sempre utilizzato per costruire flotte e fu così che le Repubbliche Marinare depauperarono l’italico patrimonio stradale.