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Miscele stradali: le malte bituminose contenenti scoria “bianca” d’acciaieria

I più recenti sviluppi di una ricerca in corso presso il Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale (ICEA) dell’Università degli Studi di Padova in collaborazione con l’Università di Burgos (Spagna)

Miscele stradali: le malte bituminose contenenti scoria “bianca” d’acciaieria

Tali composti bituminosi sono stati testati utilizzando un reometro rotazionale dinamico a taglio (DSR) per  la valutazione delle loro proprietà visco-elastiche, nonché della resistenza alle deformazioni permanenti e a fatica.

I risultati ottenuti dall’articolato programma sperimentale svolto hanno mostrato come la scoria di acciaieria LFS fornisca un contributo irrigidente superiore rispetto agli aggregati vergini di riferimento, soprattutto nel caso di utilizzo della scoria LFS nella frazione sabbiosa. Tale effetto, da un lato, è il presunto responsabile dei problemi di addensamento delle corrispondenti miscele evidenziati nella precedente fase della ricerca ma, dall’altro, comporta tangibili benefici in termini di ripartizione dei carichi e resistenza all’accumulo di deformazione.

Le indagini sperimentali hanno altresì dimostrato un migliore comportamento a fatica delle malte “marginali” nelle specifiche condizioni di prova. I risultati, quindi, sembrano confermare le ipotesi iniziali relative alla minore lavorabilità delle miscele contenenti LFS come frazione sabbiosa; a tale proposito, sono tuttora in corso specifiche sperimentazioni volte all’individuazione di valide soluzioni dal punto di vista tecnico-economico per ovviare al suddetto inconveniente.

Le risultanze sperimentali offrono però ulteriori spunti interessanti dal punto di vista delle prestazioni in esercizio in quanto suggeriscono migliori comportamenti delle miscele contenenti aggregati marginali sia alle medie che alle alte temperature di esercizio.

Tutto ciò premesso, si può certamente concludere che i primi risultati della sperimentazione in corso forniscono incoraggianti risultati circa la possibilità di utilizzare con successo miscele bituminose per pavimentazioni stradali interamente realizzate con scoria di acciaieria.

Questi promettenti segnali dovranno essere confermati nelle prossime fasi della ricerca dove, da un lato, si approfondiranno le indagini prestazionali sia sulle miscele che sulle malte “tal quali” (cioè contenenti l’intera frazione sabbiosa con aggregati fino a 2 mm di diametro), includendo anche gli aspetti legati alle prestazioni alla basse temperature e la resistenza all’azione dell’acqua mentre, dall’altro, si studieranno possibili soluzioni volte a garantire una adeguata lavorabilità delle miscele (diverse temperature di produzione, diverse tipologie di legante, eventuale utilizzo di additivi per la produzione di miscele “tiepide”, ecc.).