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L’impatto dell’aviazione civile sull’ambiente

L’agenzia europea dell’Aviazione ha pubblicato un rapporto su un tema molto sentito

L’impatto dell’aviazione civile sull’ambiente

Il livello medio di rumore generato dagli aerei a lungo raggio operati dalle flotte europee è stato significativamente ridotto a partire dal 2008, grazie all’introduzione dell’Airbus A350 e del Boeing 787.

Le nuove tecnologie (come l’aereo supersonico e la mobilità aerea urbana) devono essere integrate nel settore con attenzione per non minare il processo di mitigazione dell’impatto ambientale del trasporto aereo.

L’EASA ha messo in atto nuovi processi per l’approvazione dei dati sul rumore aereo e la raccolta dei relativi certificati per supportare un approccio armonizzato nella gestione del rumore. Le tasse sul rumore e sulle emissioni sono ampiamente utilizzate, ma una tassazione troppo bassa (meno dell’1% dei costi operativi delle Compagnie aeree) non influisce sulle operazioni della flotta negli aeroporti.

In conclusione si può affermare che i progressi effettuati nel settore aeronautico per diminuire l’impatto ambientale, grazie a nuove tecnologie, efficienza delle rotte aeree, nuove Norme sul rumore, sono state in parte vanificate dall’aumento dei voli e dei passeggeri.

Occorrerà quindi uno sforzo supplementare da parte di tutti gli addetti del settore per migliorare significativamente l’impatto ambientale del settore aereo e dell’aviazione civile.

Ne è riprova il fatto che, nel 2018, malgrado gli sforzi fatti, le emissioni inquinanti del settore aereo sono aumentate del 5% circa rispetto all’anno precedente e che, per la prima volta, una Compagnia aerea (Ryanair) è entrata nella classifica delle dieci Società europee più inquinanti (anche se bisogna sottolineare che la classifica prende in considerazione il totale delle emissioni; se rapportate al numero dei voli effettuati, Ryanair è al di sotto della media delle altre Compagnie aeree).

L’impatto dell’aviazione civile sull’ambiente.

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