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La messa a rischio della sicurezza delle opere e del territorio

Secondo il Consiglio Nazionale dei Geologi, con riferimento alle nuove NTC inviate a Bruxelles vi sono importanti criticità: prima fra tutte, la poca considerazione della Geologia, portando un passo indietro la prevenzione dei rischi naturali e la messa in sicurezza del territorio

La messa a rischio della sicurezza delle opere e del territorio

Nonostante le prescrizioni che la Conferenza Stato Regioni ha posto nell’esprimere l’intesa (“In merito alle proposte emendative presentate dal Consiglio Nazionale dei Geologi, le Regioni ritengono che le modifiche approvate dalla Commissione Paritetica Geologi – Ingegneri Geotecnici appositamente istituita dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici al fine di dirimere la questione e che si è riunita in data 15 Novembre 2016, recepiscano gran parte delle richieste dell’Ordine Nazionale dei Geologi e chiariscano meglio il tema delle indagini”), il testo delle nuove NTC redatto dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, senza nessuna condivisione con il Consiglio Nazionale dei Geologi, ha stravolto quell’intesa.

I Geologi ritengono che un progetto debba essere articolato nel seguente modo, partendo da una preliminare conoscenza degli aspetti geologici:

  • scelta del tipo di opera o dell’intervento e della programmazione delle indagini geologiche, geotecniche, sismiche, idrologiche, ecc.);
  • caratterizzazione e modellazione geologica del sito e dell’ambito geomorfologico significativo;
  • caratterizzazione fisico-meccanica dei terreni e delle rocce presenti nel volume significativo e definizione dei modelli geotecnici di sottosuolo;
  • definizione delle fasi e delle modalità costruttive;
  • verifiche della sicurezza e delle prestazioni;
  • programmazione delle attività di controllo e monitoraggio.

La fase di programmazione delle indagini, inoltre, deve mirare a un momento unico tra tutti i Progettisti specialisti che concorrono alla redazione del progetto riconoscendo al Progettista il coordinamento, la gestione e l’approvazione del fondamentale momento della progettazione.

La versione attuale delle NTC prevede due fasi distinte per l’investigazione del sottosuolo: una di tipo geologico e l’altra di tipo geotecnico evidenziando che, solo di quest’ultima, è responsabile il Progettista. Tale articolazione è del tutto anomala ed errata, soprattutto perché fonte di sperpero di risorse e non permette l’esercizio del principio di sussidiarietà che è fondamentale nella progettazione delle opere e rischia di far perdere quel patrimonio di conoscenza e di esperienza ormai consolidato negli anni nel modo delle libere professioni dell’area tecnica.

Non sarà semplice, per i Tecnici e gli Amministratori Pubblici, comprendere una Norma che ancora una volta prevede – con un notevole aumento di spese – una doppia campagna di indagini anziché un’unica campagna di indagini organizzata tra le diverse componenti tecniche. Varare una Norma che marginalizza la conoscenza geologica e che prevede costi aggiuntivi e inutili sia per il cittadino sia per gli Enti Pubblici, nonché procedure difficilmente attuabili, significa renderla inefficace oltre che dispendiosa, il contrario di quello che occorre per rendere più sicure le costruzioni.