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La gestione ambientale dei cantieri

Nei grandi cantieri autostradali gestiti da Autostrade per l’Italia SpA, Tecne ha introdotto una figura dedicata al controllo della corretta realizzazione di un’opera sotto il profilo ambientale e autorizzativo: il “referente ambientale”, il cui ruolo è diventato strategico

Mitigazioni acustiche

Le attività del Referente Ambientale si espletano in fase di avvio dei cantieri, durante l’esecuzione dei lavori e alla conclusione degli stessi secondo precise procedure certificate.

Attraverso una presenza costante in cantiere, la posizione di interfaccia tra Direzione Lavori e Impresa e l’interlocuzione con gli Enti di Controllo e la popolazione, il suo ruolo è diventato strategico in quanto costituisce un elemento di vigilanza ambientale che consente di minimizzazione gli impatti di questi grandi cantieri sul territorio.

Mitigazioni acustiche sulla Firenze Sud-Incisa
1. L’installazione delle mitigazioni acustiche sulla tratta Firenze Sud-Incisa

Con l’evolversi della Normativa in campo ambientale, si è reso necessario integrare le competenze presenti nelle Direzioni Lavori con figure dedicate al controllo della corretta gestione ambientale dei grandi cantieri autostradali gestiti da Autostrade per l’Italia SpA.

Per assolvere a questa funzione, Tecne ha formato nel tempo un gruppo di Professionisti – definiti “Referenti Ambientali” – dotati di competenze nel campo delle emissioni in atmosfera, del rumore, della regimazione e smaltimento delle acque e della gestione di terre e rifiuti, in grado di fornire alle diverse Direzioni Lavori il supporto tecnico specialistico per la corretta realizzazione di un’opera sotto il profilo ambientale ed autorizzativo.

  • La vasca per le terre di smarino
    2A La vasca per le terre di smarino
    2A. Le vasche per la caratterizzazione delle terre di smarino provenienti dallo scavo meccanizzato della galleria Santa Lucia ubicate presso l’area di deposito Bellosguardo
  • La vasca per le terre di smarino
    2B La vasca per le terre di smarino
    2B. Le vasche per la caratterizzazione delle terre di smarino provenienti dallo scavo meccanizzato della galleria Santa Lucia ubicate presso l’area di deposito Bellosguardo
  • La vasca per le terre di smarino
    2C La vasca per le terre di smarino
    2C. Le vasche per la caratterizzazione delle terre di smarino provenienti dallo scavo meccanizzato della galleria Santa Lucia ubicate presso l’area di deposito Bellosguardo

Le attività del Referente Ambientale – che si espletano prima, durante e dopo l’apertura dei cantieri – possono essere così sintetizzate:

  • programmare e coordinare l’attività di vigilanza ambientale;
  • verificare puntualità, correttezza e completezza della documentazione riguardante la cantierizzazione che l’Appaltatore è tenuto a consegnare in base a quanto previsto dagli elaborati di progetto;
  • verificare l’avvenuta realizzazione di tutti i presidi previsti per la minimizzazione degli impatti, coerentemente con la documentazione progettuale relativa alla cantierizzazione;
  • verificare, tramite opportune visite in campo, il rispetto di tutte le prescrizioni ambientali, segnalando alla Direzione Lavori eventuali situazioni pregiudizievoli la tutela ambientale;
  • individuare e analizzare le cause che influiscono negativamente sugli indicatori ambientali;
  • assistere la Direzione Lavori nell’identificazione degli interventi necessari ad eliminare le criticità ambientali.
Le briglie sul torrente Baccheraia
3. Le briglie sul torrente Baccheraia ubicato a valle dell’imbocco Nord della galleria Santa Lucia

Un supporto fondamentale al lavoro del Referente Ambientale è fornito dalle indicazioni contenute nel Progetto Esecutivo dell’opera, in particolare nel “Capitolato Ambientale”, che affianca per gli aspetti ambientali il Capitolato Speciale d’Appalto, e negli elaborati relativi alla cantierizzazione.

Nei progetti autostradali più recenti, infatti, la fase di cantierizzazione prevede già tutti gli accorgimenti atti a minimizzare gli impatti delle lavorazioni, come ad esempio sistemi di contenimento delle polveri, barriere fonoassorbenti, impianti di trattamento reflui, regimazione delle acque, predisposizione di piazzali di stoccaggio opportunamente impermeabilizzati.

Per gli appalti di Autostrade per l’Italia, sono state definite delle procedure aziendali specifiche all’interno del Sistema di Qualità di Tecne, nell’ambito delle attività di Direzione Lavori, che definiscono il perimetro di intervento e le modalità esecutive delle attività in capo al Referente Ambientale: dalla verifica degli adempimenti del Capitolato Ambientale, alla gestione delle terre e rocce da scavo.

Le procedure aziendali che definiscono gli ambiti e le modalità di azione del Referente Ambientale individuano anche una precisa tempistica di intervento; sono previste infatti verifiche nei cantieri a frequenza definita, redazione periodica di schede di controllo e rapporti di sintesi di tutte le attività eseguite, analisi preventiva di potenziali problematiche ambientali in funzione dell’avanzamento dei lavori, verifica ex-post degli interventi definiti a seguito di eventuali criticità ambientali emerse dalle attività di monitoraggio ambientale, o segnalate dagli Enti di controllo e/o dai cittadini.

Rimozione del sedimento
4. L’attività di pulizia annuale delle briglie sul torrente Baccheraia con rimozione del sedimento

Dal punto di vista operativo, il Referente Ambientale è chiamato a svolgere un ruolo di controllo sull’Appaltatore già in fase di avvio dei cantieri, finalizzato alla puntuale verifica della regolarità tecnico-autorizzativa, attraverso l’analisi di tutte le autorizzazioni, permessi e atti necessari all’esecuzione delle opere, nonché dell’installazione e corretta gestione degli allestimenti di cantiere.

Durante l’esecuzione dei lavori, il Referente Ambientale ha il compito di verificare che l’Appaltatore ottemperi alle prescrizioni previste dalla documentazione autorizzativa, ma anche che metta in atto tutti gli accorgimenti necessari a garantire la tutela delle varie componenti ambientali, con particolare attenzione alla tutela delle acque sotterranee e superficiali, al contenimento degli impatti acustici e alla qualità dell’aria, nonché alla corretta gestione di terre e rocce di scavo e rifiuti nel rispetto di quanto previsto dalla Normativa ambientale (parte IV D.Lgs. 152/2006 e successive Norme specifiche) e/o dalla documentazione di progetto.

Un’ulteriore funzione svolta durante i lavori è quella di gestire e coordinare i rapporti con i diversi Enti di Controllo in relazione alla verifica delle ottemperanze alle prescrizioni emesse in fase autorizzativa, o in occasione di eventuali superamenti dei limiti dei principali indicatori ambientali evidenziati dalle attività di monitoraggio, e con la popolazione in caso di lavorazioni particolarmente impattanti.

La posa delle tubazioni Armco
5. L’abbancamento del rilevato e la posa delle tubazioni Armco ai fini del tombamento provvisorio nel rimodellamento di San Donato

A conclusione dei lavori, è prevista infine un’attività di verifica del ripristino delle condizioni ambientali ante operam e di controllo degli interventi di ripristino ambientale previsti dal progetto.

Inoltre, nei casi in cui il contratto di appalto tra Autostrade per l’Italia e l’Impresa preveda un sistema di non conformità ambientali (NC-AMB), il Referente Ambientale svolge un ruolo significativo nella loro gestione.

In particolare, si occupa di documentare le NC-AMB nella parte riservata alla notifica, rappresentare la Direzione Lavori nella definizione delle soluzioni che l’Appaltatore deve proporre per la risoluzione delle NC-AMB, verificare l’avvenuta attuazione delle azioni preventive/correttive, archiviare, ad istruttoria conclusa, la copia originale della NC-AMB e gestire il registro delle NC-AMB.

L’attività di controllo del Referente Ambientale si inserisce, quindi, nel più ampio Sistema di Gestione Ambientale di Autostrade per l’Italia, che prevede al suo interno varie figure preposte al controllo e alla verifica degli aspetti ambientali.

Nello specifico, il Sistema di Gestione Ambientale di Autostrade per l’Italia è delineato da specifiche procedure aziendali per la gestione ambientale dei cantieri, per la definizione degli oneri e obblighi dell’Appaltatore e per la sorveglianza ambientale.

L’abbancamento del rilevato
6. L’abbancamento del rilevato e un particolare del sistema di trattamento acque prima pioggia nel rimodellamento di San Donato

Infine, l’attività del Referente Ambientale tiene conto anche delle indicazioni fornite dagli Enti Locali di controllo. La Regione Toscana, ad esempio, ha prodotto in collaborazione con ARPAT, delle “Disposizioni speciali per le Imprese” trasformate successivamente nelle “Linee Guida per la gestione dei cantieri ai fini della protezione ambientale” (Firenze, 2017) che contengono indicazioni di buona pratica tecnica da adottare per minimizzare gli impatti delle lavorazioni di cantiere sull’ambiente.

Gli argomenti trattati dalle Linee Guida riguardano l’impostazione dei cantieri e le relative modalità di conduzione, con riferimento essenzialmente alle seguenti componenti ambientali: emissioni in atmosfera, rumore, risorse idriche, suolo, terre e rocce da scavo, rifiuti, ripristino dei luoghi.

L’esperienza accumulata negli anni da Tecne consente di affermare come il ruolo del Referente Ambientale, attraverso una presenza costante in cantiere, la posizione di interfaccia tra Direzione Lavori e Impresa e l’interlocuzione con gli Enti di Controllo e la popolazione, sia diventato strategico per ottenere una minimizzazione degli impatti di questi grandi cantieri sul territorio.

L’ampliamento alla terza corsia delle tratte Barberino di Mugello-Firenze Nord e Firenze Sud-Incisa

A questo proposito, particolarmente significativa è risultata l’esperienza maturata in due dei più importanti cantieri autostradali recenti e ancora in attività: l’ampliamento alla terza corsia delle tratte Barberino di Mugello-Firenze Nord e Firenze Sud-Incisa.

La briglia di trattenuta
7. La briglia di trattenuta per il presidio di sedimentazione finale nel rimodellamento di San Donato

In entrambi i cantieri, i Referenti Ambientali (autrici del presente articolo) hanno affrontato situazioni molto impegnative per garantire la mitigazione degli impatti dei lavori.

La tratta Barberino di Mugello-Firenze Nord

Per i lavori della tratta Barberino di Mugello-Firenze Nord, un tema di estrema rilevanza è stata la gestione e il riutilizzo delle terre di smarino (più di 3 milioni di m3) provenienti dallo scavo meccanizzato della galleria Santa Lucia per le quali, per la prima volta, è stato applicato un protocollo di caratterizzazione per la verifica dell’eco-compatibilità estremamente rigido, con il coinvolgimento del CNR che si è anche occupato dell’esecuzione di tutte le analisi di laboratorio in corso d’opera.

Per l’applicazione del protocollo, sono state realizzate opere ad hoc costituite da dieci vasche di caratterizzazione, ciascuna con capienza di 10.000 m3, entro cui i terreni progressivamente scavati venivano lasciati maturare prima del campionamento e delle analisi da parte del CNR (Figure 2A, 2B e 2C).

La barriera provvisoria
8. In carreggiata Nord, la barriera provvisoria montata e lo smontaggio delle barriere fonoassorbenti esistenti sul viadotto VI01

Di grande interesse per la tutela delle acque superficiali è stata inoltre la realizzazione di opere di mitigazione per il trasporto solido in alveo, in ottemperanza ad alcune prescrizioni del Decreto di compatibilità ambientale (rif. DSA/DEC/2007/897 del 19.11.2007) che, per limitare il rischio di interrimento del Lago di Bilancino prossimo alle aree di lavoro, richiedevano la realizzazione di opere idrauliche atte a trattenere i solidi derivanti dalle aree di cantiere (cfr. ad esempio la prescrizione n° 3.14 “definire ulteriori azioni che garantiscano una riduzione degli apporti solidi, mediante interventi di sistemazione idraulica-forestale da attuarsi, a monte dell’area di Bilancino, nei territori interessati dagli effetti ambientali dell’intera opera autostradale…”).

In ottemperanza a tali prescrizioni, ad esempio, sul torrente Baccheraia, a valle dell’imbocco nord della galleria Santa Lucia, sono state realizzate briglie con massi ciclopici intasati.

Tali opere hanno consentito nel corso d’opera di trattenere quasi 300 m3 di sedimento, impedendone quindi il trasposto verso l’invaso (Figure 3 e 4 sopra). 

La tratta Firenze Sud-Incisa

Un altro esempio di intervento a tutela delle acque superficiali è rappresentato dal sistema di gestione delle acque nell’area del rimodellamento di San Donato per la tratta Firenze Sud-Incisa.

Attività di cantiere
9. Attività di cantiere in carreggiata Nord e una barriera provvisoria a mitigazione della carreggiata Sud sul viadotto VI01

Esso ha previsto la realizzazione di un sistema provvisorio di tombamento delle aste idrauliche interessate dalla realizzazione del rilevato e un sistema di gestione e trattamento delle acque di prima pioggia (Figure 6 e 7), calibrato in funzione delle fasi di abbancamento del rilevato e completato da un presidio di sedimentazione a valle del rilevato e a chiusura del cantiere.

Nello specifico la sedimentazione viene garantita da una zona di calma, creata realizzando una briglia nell’alveo del torrente (Figura 7).

Dal punto di vista della mitigazione degli impatti sull’ambiente antropico, durante l’ampliamento autostradale nel tratto Firenze Sud-Incisa – che attraversa una zona densamente antropizzata a Sud di Firenze – è stato necessario definire un sistema per la mitigazione provvisoria dell’impatto acustico durante la delicata fase di sollevamento del viadotto Ema.

Le nuove barriere in carreggiata Nord
10. Le nuove barriere in carreggiata Nord e la barriera provvisoria a mitigazione carreggiata Sud sul viadotto VI01

In particolare, per motivi di sicurezza, il sollevamento dell’impalcato carreggiata Nord ha richiesto la rimozione delle barriere acustiche esistenti, ma la contestuale presenza del traffico veicolare nell’adiacente carreggiata Sud avrebbe comportato valori di pressione acustica molto elevati sui ricettori.

È stata quindi posizionata una barriera acustica provvisoria in spartitraffico in modo da schermare il rumore generato dal traffico autostradale e contemporaneamente garantire il sollevamento in sicurezza, alleggerendo la campata con lo smontaggio della barriera esistente (Figure 8, 9 e 10).

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