Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

I Produttori e la marcatura CE delle barriere antirumore

L'importanza di una terminologia appropriata al fine di definire, cogliere e riassumere in sé tutte le funzionalità intrinseche del prodotto meglio definito come schermo antirumore

Il termine “barriera antirumore” utilizzato nel titolo di questo articolo è spesso sostituito impropriamente con il termine “barriera fonoassorbente” che va circoscritto, però, a una particolare categoria di “barriere antirumore”.

Immagini

  • Una barriera integrata di sicurezza e antirumore
    article_8363-img_6999
    Una barriera integrata di sicurezza e antirumore
  • La linea guida europea e il documento “UX86 - Marcatura CE per barriere antirumore per applicazioni stradali” si propongono di sciogliere i dubbi legati alle tre questioni di fondo: il sistema barriera, il Produttore e le parti coinvolte
    article_8363-img_7000
    La linea guida europea e il documento “UX86 - Marcatura CE per barriere antirumore per applicazioni stradali” si propongono di sciogliere i dubbi legati alle tre questioni di fondo: il sistema barriera, il Produttore e le parti coinvolte
  • L’onda acustica alterata dall’effetto del terreno, dalla vegetazione, dall’atmosfera e dalla distanza percorsa
    article_8363-img_7001
    L’onda acustica alterata dall’effetto del terreno, dalla vegetazione, dall’atmosfera e dalla distanza percorsa
  • Una barriera antirumore in cristallo integrata nella vegetazione
    article_8363-img_7002
    Una barriera antirumore in cristallo integrata nella vegetazione
  • article_8363-img_7003

La definizione che, più di ogni altra, è in grado di cogliere e riassumere in sé tutte le funzionalità intrinseche del prodotto potrebbe essere “schermi antirumore”, traduzione italiana di “ecran antibruit”, con cui il mercato francese identifica la merceologia in questione: essa ha infatti il vantaggio di ricordare che l’effetto schermante è dominante rispetto all’isolamento e all’assorbimento acustico, liberando il Progettista da preconcetti che possono limitare fortemente lo studio architettonico del manufatto e l’impiego di nuovi materiali.

Nella stesura delle Norme tecniche di supporto alla marcatura CE si è fatto riscorso all’espressione “dispositivi per la riduzione del rumore”, già infelice nella versione originale inglese “noise reducing device”, il cui acronimo NRD è stato letto da una persona di spirito con l’espressione “not really defined”!

La funzione della barriera antirumore

La sua funzione si conferma essere, quindi, in primo luogo, quella “schermante”; ne consegue che i prioritari quesiti a cui il Progettista deve darsi risposta sono: in che posizione la posso installare? Quanto alta e quanto lunga la posso realizzare? Poiché, alla pratica, gli spazi disponibili sono ben identificati e la scelta dell’altezza è vincolata da problemi di ordine strutturale, di sicurezza, nonché di impatto sul territorio, per il Progettista dell’infrastruttura si circoscrive il range di soluzioni all’interno del quale individuare il “sistema” che meglio risponde a tutte le esigenze. Una volta definite la geometria e la tipologia di materiale, vengono stabiliti i requisiti di fonoisolamento e fonoassorbimento minimi che la barriera antirumore deve assicurare affinché l’infrastruttura nel suo insieme rispetti il requisito base dell’abbattimento del rumore ai ricettori.

La corretta applicazione delle Norme

Se quanto finora detto corrisponde alle buone prassi più o meno adottate da tutti i Progettisti, va tuttavia rilevato che, nella maggior parte delle transazioni commerciali, le specifiche di fornitura si riducono alla richiesta di un pannello classificato A4/B3, che corrisponde alle categorie più elevate stabilite dalla Normativa per i requisiti acustici fino a qualche tempo fa. A questa richiesta si sommano in genere una serie di requisiti detti “non acustici” e sempre riferiti ad un componente specifico della barriera, sia che si tratti di un pannello o di una lastra trasparente; pochissima considerazione viene poi dedicata al modo in cui questi componenti sono assemblati nella barriera, quando invece è di tutta evidenza che solo la valutazione complessiva delle prestazioni del sistema consente di stabilire la congruità di quest’ultimo al progetto.

In questo stato di cose si è generata l’esigenza, particolarmente sentita tra i Produttori associati in UNICMI, di spostare l’attenzione dal “pannello” alla “barriera antirumore”, con ciò ricercando anche la corretta applicazione della Norma armonizzata EN14388:2005 per la marcatura CE delle barriere antirumore per impieghi stradali. A ciò si aggiunge il fatto che, a livello nazionale, il settore ha già consolidato negli anni un suo sistema di regole e di qualificazione dei prodotti.

La recente revisione da parte di RFI del Capitolato tecnico che regola la fornitura delle barriere antirumore ha ribadito, e rilanciato, il principio dell’omologa del sistema. Questo principio è sostenuto con vigore anche per la scelta fatta dall’Ente gestore di uniformare il mercato a soluzioni tipologiche ritenute le più idonee al contesto ed alle peculiarità proprie della linea ferroviaria.

Nel settore stradale, in una condizione di mercato aperto con soggetti gestori diversi tra loro, l’uniformità dell’approccio alla Dichiarazione di prestazione, e alla successiva marcatura, è un’esigenza sentita dai principali Stakeholders. Il primo aspetto che il documento approfondisce è strettamente connesso alla Normativa tecnica. “Il CPR prevede che oggetto della marcatura possano essere prodotti o sistemi quale insieme di almeno due componenti da assemblare quando installati nelle opere ed immessi sul mercato nella loro interezza da un solo Fabbricante.

Le barriere antirumore rientrano in questo caso. È tuttavia consuetudine che l’attenzione sia limitata ad un solo componente (ad esempio, pannello a cassetta) del quale viene dichiarata la prestazione trascurando il sistema barriera la cui prestazione è, in ultima istanza, quella che deve essere dichiarata per valutare se siano soddisfatti i requisiti base dell’opera (BWRs) di seguito elencati:

  1. resistenza meccanica e stabilità;
  2. sicurezza in caso di incendio;
  3. protezione dell’ambiente e rischi per la salute;
  4. sicurezza in esercizio;
  5. protezione contro il rumore;
  6. risparmio energetico;
  7. sostenibilità.

Per soddisfare i BWRs, la Norma armonizzata EN 14388 identifica le caratteristiche essenziali del prodotto che devono essere considerate nella Dichiarazione di Prestazione. È evidente che a questo scopo la prestazione debba essere valutata per le barriere antirumore, per i rivestimenti o per le coperture quali sistemi antirumore. La valutazione delle prestazioni degli elementi acustici e degli elementi strutturali (ovvero dei componenti antirumore) deve essere fatta in funzione della loro integrazione nel sistema. La DoP di un componente deve essere considerata come un passo intermedio, in un processo a cascata, da concludere con la DoP dell’intero sistema. Tra le attrezzature stradali oggetto di Norma armonizzata per la marcatura CE è immediato mettere a confronto le modalità di marcatura delle barriere antirumore e delle barriere di sicurezza. Per queste ultime la Normativa chiaramente definisce il prodotto: i guard rail metallici, ad esempio, si configurano come insiemi di paletti e profili metallici ondulati che assolvono alla loro funzione principale di resistenza all’urto di veicoli in svio, in funzione della geometria, della forma, dei materiali e dei collegamenti.

Nel caso delle barriere antirumore è invece diffusa abitudine valutare separatamente le prestazioni dei componenti senza porre attenzione al sistema nel suo complesso. È di tutta evidenza che il fonoisolamento di un pannello non assicura di per sé la prestazione acustica della barriera; un ruolo altrettanto importante è giocato infatti dalle giunzioni e ciò è vero al punto che anche il singolo componente, dalle prestazioni inferiori, condiziona negativamente la prestazione acustica di tutto il sistema.

Altrettanto dicasi per la sicurezza in caso di urto: non è sufficiente valutare le modalità di rottura dei materiali trasparenti se non si assicura un collegamento meccanico tra montanti e pannelli che in caso di impatto potrebbero uscire dalla sede e cadere. Altre valutazioni ancora, come quella della prestazione di resistenza meccanica del sistema e quella del comportamento al fuoco, sono da effettuare sempre sull’intero sistema, se si vogliono avere sufficienti garanzie nel rispettare i requisiti essenziali dell’opera finita. Il concetto di sistema trova poi un completo riconoscimento quando si tratta di barriere integrate di sicurezza e antirumore per le quali la prestazione deve essere valutata per entrambe le Norme armonizzate di competenza EN 1317.5:2007 ed EN 14388:2005.

Condividi, , Google Plus, LinkedIn,