Non è usuale, in questo periodo difficile e complicato, riuscire a visitare cantieri come quello che ha interessato il rifacimento della pista dell’aeroporto “Il Caravaggio” di Bergamo Orio al Serio.
L’imminente Expo 2015 e l’importanza strategica quotidiana che la struttura aeroportuale lombarda si è conquistata sul campo hanno portato la SACBO – Società per l’Aeroporto Civile di Bergamo Orio al Serio – ad investire in modo pesante sul proprio futuro e sulle ricadute positive che investiranno tutta la provincia.
È infatti noto a tutti come questo aeroporto sia diventato nel tempo uno degli scali preferiti del nord Italia arrivando ad allargare il proprio bacino di utenza anche a discapito di strutture molto lontane come, ad esempio, quella di Torino Caselle. Una struttura snella e competitiva che non lascia nulla al caso: terminal preferenziale per le compagnie low-cost, accesso rapido e comodo dalla A4, procedure di imbarco snelle e veloci, posizionamento baricentrico rispetto a una delle zone produttive più dinamiche d’Europa, collegamenti con i principali scali internazionali da cui è possibile smistare i flussi verso le più importanti destinazioni mondiali.
Segreti di Pulcinella che, però, altri aeroporti non sono stati in grado di mettere in atto con la stessa efficienza che ha portato Orio al Serio a diventare il quarto scalo italiano con un trend in continua crescita.
Nel 2013 il flusso di passeggeri si è attestato a 8.964.376 con una crescita dello 0,8% contro un trend negativo dei primi tre aeroporti in classifica (Fiumicino, Malpensa e Linate) che hanno registrato cali – nell’ordine – del 2,2, 3,1 e 2,1%. Nel primo quadrimestre del 2014 la corsa di Bergamo verso l’alto ha fatto segnare un +2,8% rispetto allo stesso periodo del 2013 in perfetta sintonia con Malpensa (+2,9%), Linate (+2,8%) e superiore rispetto a Fiumicino (+2,5%). Tutto questo senza tenere conto che oggi Orio al Serio è anche il primo aeroporto in Italia per merci courier con sedi di importanti corrieri nazionali e internazionali che hanno la propria base logistica nella struttura bergamasca.
Un’opera quanto mai necessaria
Il completo rifacimento della pista si è reso assolutamente indispensabile per consentire allo scalo quella crescita che è evidentemente insita nel suo DNA.
Non un semplice rifacimento della pavimentazione ma una completa riorganizzazione di tutta la viabilità aeromobile con la demolizione e ricostruzione della struttura, l’ampliamento di tutti i piazzali di parcheggio, il potenziamento della zona aerotaxi. Opere finalizzate a sfruttare al massimo la pista in modo da riuscire a incrementare i voli grazie a un’efficiente gestione logistica degli aeromobili presenti in aeroporto.
Un obiettivo ambizioso che ha coinvolto anche l’ampliamento dell’aerostazione esistente e tutti i parcheggi annessi.
Un investimento complessivo che supera gli 80 milioni di Euro di cui oltre 50 sono stati destinati alla sola pista con un cantiere che, fino ad oggi, non ha mai avuto precedenti nel vecchio continente. Un impegno tecnico e logistico del tutto unico che segna, in un periodo drammaticamente complesso per il nostro Paese, la capacità tecnica, imprenditoriale e di programmazione delle migliori Aziende italiane del settore. Senza dimenticare, ovviamente, la gestione di alto profilo che la SACBO sta portando avanti con una struttura logistica che si sta distinguendo per la sua capacità di stare al passo con i tempi che la migliore Europa sta mettendo in campo giorno dopo giorno.
Un mix ben congegnato
Logico attendersi risultati di alto profilo nel momento in cui viene messo in pista un mix ben congegnato di capacità imprenditoriale, patrimonio tecnico e umano di alto livello e chiara volontà di crescita.
Il Team di Aziende a cui SACBO ha affidato i lavori ha ben rappresentato tutto quanto ci si aspettava da un cantiere così impegnativo. Non è nuovamente un caso se il gruppo di Imprese che ha realizzato l’opera, rispettando stringenti Capitolati tecnici con tempistiche quanto mai rigide, sia completamente italiano e – nello specifico – composto da Aziende di primo livello con sedi fra Bergamo e Milano.
Un’Associazione Temporanea di Imprese guidata dalla Capogruppo bergamasca Vitali SpA e che ha visto come altre protagoniste la mantovana Vallan, la bergamasca Artifoni SpA e la milanese Gavazzi.
Le prime due si sono occupate della demolizione e ricostruzione della struttura della pista e dei piazzali di sosta, la terza del rifacimento completo delle opere idrauliche, la quarta degli impianti luminosi e di segnalazione.
Un Team coordinato dai tecnici della Vitali e che ha visto all’opera oltre 300 persone per ogni turno di lavoro, 24 ore su 24, sette giorni su sette, con più di 600 macchine di vario tipo lavorare in modo assolutamente coordinato per assicurare un avanzamento fluido dei lavori procedendo contemporaneamente con la demolizione della pista esistente, il rifacimento degli impianti di smaltimento delle acque, il rifacimento della fondazione, la posa dei nuovi corpi luci con la stesura finale della nuova pavimentazione.
Le fasi di intervento
Come anticipato, le fasi di intervento sono state complessivamente tre con un cronoprogramma dei lavori che prevedeva l’inizio il giorno 8 Marzo per concludersi il 1° Giugno. In realtà, ulteriore notizia positiva, i lavori sono stati ultimati con un giorno di anticipo con il collaudo di tutta la struttura e di tutti gli impianti.
Prima fase
La prima fase, che ha interessato la Testata 10, ha visto la riqualificazione completa della struttura della pista su un’area di 90.000 m2. Le luci a LED installate in questa area specifica sono state 410.