“S&A”: “Quali fattori hanno determinato le scelte riguardanti la stratigrafia?”.
“PS”: “Oltre alle prove preliminari eseguite con cadenza annuale, hanno inciso le previsioni e la tipologia di traffico da accogliere nei prossimi anni in base alla crescita prevista, e soprattutto i carichi che l’infrastruttura aeroportuale deve sopportare una volta resa operativa”.
“S&A”: “Nella seconda fase del piano sono state realizzate anche altre opere, ad esempio a livello impiantistico?”.
“PS”: “Sì: il progetto comprendeva anche l’adeguamento di parte delle opere idrauliche, con la demolizione dei canali esistenti degradati e la sostituzione degli stessi con canali prefabbricati per 469 m, e la demolizione e sostituzione di tubazioni idrauliche per 130 m. Infine, rientravano nell’intervento il rifacimento di 11.800 m2 di segnaletica orizzontale e l’idroscarifica di 6.750 m2 di quella vecchia”.
“S&A”: “Erano previsti dei bonus in caso di fine lavori anticipata?”.
“PS”: “Il Capitolato prestazionale si basava soprattutto sui tempi ristretti di realizzazione, che abbiamo quantificato tenendo conto sia dello standard qualitativo necessario che della minor interferenza possibile con l’operatività dell’aeroporto.
A mio avviso, quando un Capitolato prestazionale va in gara, la cosa più importante è che sia congruo e le proposte ricevute lo siano altrettanto: noi non siamo soliti proporre premi per l’accelerazione dei lavori, e anche in questo caso abbiamo preferito fissare un quantitativo di ore – appunto 102 – che tenesse conto sia delle attività da svolgere che della parte economica, interferendo il meno possibile con la normale operatività dell’aeroporto.
A tal proposito, si possono seguire diverse strade: concentrare i lavori in un unico periodo, chiudendo l’aeroporto per numerosi giorni, oppure diluire nel tempo le ore di lavorazione, come si è scelto di fare in questo caso al fine di limitare il più possibile il disservizio”.