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L’aeroporto di Brescia Montichiari

Interventi profondi per il ripristino delle caratteristiche strutturali, con l’obiettivo di aumentare la capacità portante della sovrastruttura nell’ottica dell’incremento del traffico aereo nel lungo periodo, in particolare degli aeromobili cargo

L’aeroporto di Brescia Montichiari

La riqualifica profonda della pista: stabilizzazione in situ con misto cementato

Durante la pianificazione dei lavori, l’Impresa appaltatrice ha proposto la realizzazione in situ dello strato di misto cementato attraverso la miscelazione (con aggiunta di cemento) di materiale proveniente dalle demolizioni di lastre, fresato, misto cementato esistente, nelle proporzioni previste dal progetto.

La lavorazione proposta e accettata dalla DL e Committenza ha previsto nello specifico la sostituzione dell’attività di fornitura e posa di 35 cm di misto cementato riciclato realizzato in impianto con la stesa dei materiali (in sito) costituenti il misto cementato nelle proporzioni previste dal CSA il tutto livellato con grader, la stesa del cemento nel quantitativo previsto dal CSA (circa 3,5% in peso rispetto agli aggregati) mediante spandilegante, la miscelazione con macchina riciclatrice e in fine la livellazione con grader e compattazione finale con rullo di idoneo peso.

Con l’adozione di tale tecnologia si è limitato notevolmente i movimenti di materie, si sono ridotti i trasporti, con conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera e soprattutto a vantaggio dell’aumento della sicurezza in cantiere da ricercarsi nella riduzione delle interferenze dei mezzi con l’attività in corso nella medesima area.

Le prestazioni meccaniche dello strato finito sono state perfettamente conformi alle specifiche di Capitolato, il modulo di deformazione al primo ciclo di carico Md è stato di 300 MPa nettamente superiore ai 250 MPa previsti dopo cinque giorni di stagionatura.

Un netto vantaggio da non sottovalutare è stata la significativa riduzione dei tempi di realizzazione della nuova fondazione, consentendo di gestire in maniera più efficace il cronoprogramma. Prima della sua approvazione l’ATI ha dimostrato l’efficacia del sistema realizzando un campo prova presso l’impianto di Vezzola SpA di Lonato del Garda.