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La qualità come valore

Il rifacimento della pista di volo dell’aeroporto di Trento è un esempio di come la qualità delle opere sia strettamente connessa a quella del progetto e alla capacità dell’Impresa di offrire tecnologie e risorse umane all’altezza della commessa che le è stata affidata. Ne abbiamo parlato con Paolo Tellatin, Presidente di Gruppo Adige Bitumi SpA

“LG”: “Ritiene che gli Enti appaltanti siano pronti e preparati per andare in quella direzione?”.

“PT”: “Alcune Stazioni Appaltanti hanno da tempo compreso che la via per assicurare qualità e durabilità degli interventi sulle pavimentazioni stradali, passa anche dalla creazione dei parametri cui accennavo, ma credo che il percorso per diffondere questo modo di elaborare i Capitolati su scala nazionale sia ancora molto lungo. Il problema è che Imprese come la nostra, e per fortuna ce ne sono diverse in Italia, sono di fatto messe allo stesso livello di altre che non hanno le risorse, ma a volte neanche la volontà, per investire su nuove tecnologie di stesa e sugli altri aspetti che determinano la qualità, primo fra tutti la formazione del Personale”.

“LG”: “La scelta della qualità, come da lei descritta, richiede però un notevole sforzo economico…”.

“PT”: “Senz’altro, e infatti negli ultimi tre anni abbiamo investito circa un milione e mezzo di Euro all’anno in macchinari e attrezzature, privilegiando quelle tecnologie di avanguardia che – oltre a garantire i più alti livelli qualitativi e produttivi – tenessero anche in debita considerazione emissioni e, in genere, l’impatto ambientale. Detto questo, non ritengo che la qualità si possa ridurre a un solo problema di macchinari; alla base c’è infatti un metodo in cui entrano fattori altrettanto importanti, quali appunto la formazione continua del Personale, l’attenzione alla sicurezza e la messa a punto di una logistica efficace.

Credo che, al di là di ogni legittimo interesse di carattere economico, il nostro metodo di lavoro sia frutto della cognizione di quanto le nostre strade, come del resto tutto il patrimonio infrastrutturale italiano, potranno essere passate alle future generazioni solo se chi le gestisce, e chi provvede a realizzare il suo mantenimento, avranno come obiettivo comune la qualità”.