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Aeroporto di Linate: la riqualifica dei raccordi alla pista principale

L'aeroporto di Milano Linate si è confermato il terzo aeroporto italiano per numero di passeggeri, con 9.034.373 di viaggiatori nell'anno (fonte Assaeroporti), preceduto da Fiumicino (circa 36 milioni) e Malpensa (circa 18) e seguito a breve distanza da Orio al Serio (appena al di sotto dei 9)

Aeroporto di Linate: la riqualifica dei raccordi alla pista principale

Modalità operative differenti si sono rese necessarie per la riqualificazione delle pavimentazioni all’interno della CGA (Cleared and Graded Area) adiacenti alla testata della pista 18-36. In queste zone le lavorazioni sono state eseguite in modo tale da ripristinare la superficie livellata nell’intervallo notturno: ai lavori di demolizione delle lastre (una per notte) ha fatto seguito la ricostruzione immediata della pavimentazione. Solo una parte della pavimentazione interna alla CGA è stata ripristinata con nuove lastre in calcestruzzo armato di dimensioni 7,5×7,5 m dello spessore di 30 cm.

Queste parti in pavimentazione rigida sono state realizzate con calcestruzzo additivato ad alte prestazioni C45/55, in modo da permettere la transitabilità degli aeromobili all’apertura della Taxiway senza limitazioni dovute alla maturazione dello stesso calcestruzzo. L’evaporazione dell’acqua di impasto è stata prevenuta mediante impiego di antievaporanti spruzzati su tutta la superficie. L’agibilità delle opere realizzate è stata rilasciata dalla apposita Commissione ENAC composta dall’Ing. Mario Russello e dal Geom. Mario Tommasi.

Il controllo e le verifiche

Il controllo delle lavorazioni è stato affidato al Laboratorio Sperimentale Stradale (LSS) del Politecnico di Milano, diretto dal Prof. Maurizio Crispino. Il LSS ha messo a punto, ottenendo l’approvazione dalla DL, un piano mirato di monitoraggio e verifica, in grado di coniugare la necessità di valutazione rigorosa di materiali e lavorazioni con la velocità d’esecuzione delle prove, requisito imprescindibile in ragione delle condizioni al contorno derivanti dal particolare ambito operativo prima descritto. Mediante detto piano, sono state definite le frequenze del monitoraggio e le tipologie di prove da effettuarsi, ovviamente sulla base delle prescrizioni del Capitolato tecnico dell’intervento.