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Il trasporto di merci pericolose in galleria bidirezionale

L’analisi quantitativa del rischio inerente i veicoli che trasportano merci pericolose attraverso gallerie bidirezionali e il confronto con itinerari alternativi rientra nell’ambito di una più ampia ricerca, svolta presso l’Università degli Studi di Salerno, sulle analisi di rischio delle gallerie stradali

Il trasporto di merci pericolose in galleria bidirezionale

Conclusioni

I risultati dimostrano il modo in cui il livello di rischio, dovuto alla circolazione delle merci pericolose in galleria, aumenti significativamente con i volumi orari di punta e con la percentuale dei veicoli pesanti. Un confronto tra il percorso contenente la galleria in oggetto e un percorso in sezione totalmente aperta (a parità di lunghezza e traffico) è stato poi effettuato per valutare la fattibilità dell’utilizzo di tali percorsi come alternativi al transito in galleria delle merci pericolose.

Si è rilevata una forte dipendenza dalla tipologia di merce trasportata che, sinteticamente, indica gli incendi più pericolosi nel percorso che contiene la galleria, mentre le esplosioni e i rilasci nel percorso alternativo. I risultati trovati suggeriscono di prestare attenzione nella scelta di un itinerario alternativo in sezione aperta per le merci pericolose, soprattutto se si attraversa un’area fortemente abitata. In tali casi, l’Ente Gestore potrebbe consentire la circolazione delle merci pericolose in galleria nelle ore notturne oppure sotto scorta.

Tutti gli approcci metodologici hanno delle limitazioni e la superiorità di un modello su un altro, allo stato attuale, non può essere provata matematicamente. Con riferimento al DG-QRAM, The Technical Committee PIARC TC D5-Road tunnel Operations ha previsto infatti un aggiornamento dello stesso. In una prima fase è prevista l’eliminazione dei bug, la compatibilità del software con il sistema operativo Windows 10 e con il pacchetto Office 2016.

Successivamente, è programmato uno sforzo di conoscenze per migliorare il modello al fine di eliminare i principali limiti trovati nella sua applicazione (per esempio il modello di evacuazione assunto, la discrepanza dei risultati con e senza ventilazione, le differenze tra gallerie extraurbane e urbane, ecc.). Le menzionate limitazioni lasciano all’analista del rischio la responsabilità di dover tener in conto i potenziali effetti di ciò che non può essere modellato nella corrente versione di questo software.