Condividi, , Google Plus, LinkedIn,

Stampa

Posted in:

Il progetto e la costruzione del People Mover di Bologna

L’idea iniziale e il suo sviluppo fino alla costruzione, oggi in avanzato stadio di completamento, di un’opera unica nel panorama infrastrutturale italiano

La crasi intima di struttura e rotaia implica un’altra complicazione costruttiva cogente; la geometria planoaltimetrica, con curve di raggio minimo di 120 m, pendenza massime del 5,9%, raccordi planimetrici in clotoide con parametro A = 52,971 deve essere ottenuta dalla carpenteria metallica con errori minimi, dell’ordine del millimetro. Ciò ha suggerito la realizzazione della struttura portante come coppia di travi in composizione saldata, calandrate in pianta e sciabolate in verticale. La necessaria rigidezza torsionale è stata ottenuta collegando le travi con una coppia di lamiere orizzontali bullonate in opera durante il premontaggio a terra delle campate.

Queste lamiere prevedono dei fori necessari per effettuare le bullonature dall’esterno e dei campi rimovibili per agevolare l’accesso interno e l’ispezione. Anche i diaframmi interni, presenti con passo tipico di 2,5 m, sono stati realizzati mediante bullonatura integrale con correnti in profilati presso piegati accoppiati. Alternativamente, i diaframmi portano la struttura della passerella che è flangiata all’esterno ed è sorretta da profili laminati che variano dall’HEA100 all’HEA200.

La bullonatura ha consentito di adeguare la struttura alle geometrie spaziali complesse richieste dal progetto viario e il suo dimensionamento in classe C ha permesso di garantire l’indeformabilità assoluta della sezione anche al superamento dello stato limite di servizio. Stante la ridotta area della sezione traversale larga 105 cm e alta 130 cm, i diaframmi sono stati dimensionati a telaio, senza diagonali, ad eccezioni di quelli prossimi alle pile. La scelta dei collegamenti bullonati e la loro disposizione ha permesso di garantire una vita illimitata dell’opera nei confronti dei fenomeni di fatica, pur in presenza di una struttura estremamente leggera nella quale il Ds dovuto ai carichi mobili è particolarmente rilevante rispetto allo stato di sollecitazione totale.

Un discorso particolare meritano le soluzioni adottate per garantire il vincolamento della struttura alle pile senza disporre i circa 250 appoggi a reazione negativa necessari per collegare l’impalcato alle pile e le soluzioni adottate per garantire lo scorrimento del mezzo sopra i giunti di dilatazione necessari ogni 60 m al massimo con limiti molto stringenti di deviazione angolare e scorrimento.