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Scenari e mobilità a Milano

Lo scenario climatico è tale per cui qualsiasi intervento deve essere compiuto nel totale rispetto dell’ambiente

Scenari e mobilità a Milano

La richiesta di veicoli elettrici e infrastrutture di ricarica

I dati presentati ad E-Mob 2017 evidenziano una minima percentuale di veicoli elettrici immatricolati in Italia (0,02%) e impietosi raffronti con altri Stati: in Irlanda si ricarica gratuitamente e in Norvegia, in determinati orari, pure. Le politiche locali oscillano e non concordano su nulla: in talune città è consentito l’accesso (gratuito) alle aree centrali, mentre a pochi chilometri di distanza le regole mutano. Politiche locali contro politiche nazionali si potrebbe asserire poiché è evidente come lo Stato non possa in modo deciso sostenere trazioni diverse da benzina e gasolio quando le accise (entrate da oli minerali) rappresentano per la Pubblica Amministrazione il 60% del Bilancio (in termini di spesa corrente).

E se fino a qualche tempo fa poteva apparire una notizia singolare, ora ENEL (accordo tra ENEL, COBAT e Class Onlus per la creazione di un sistema di recupero delle batterie al litio da auto elettriche e loro riutilizzo come accumulatori per plessi residenziali) partecipa direttamente, studiando come si possano riutilizzare le batterie elettriche che il settore automotive dismetterà dopo qualche anno.

Ma lo scenario istituzionale a livello statale pare ben diverso dal quadro di riferimento a livello locale. Le Regioni osservano i trend in atto (rispetto dell’ambiente, sostenibilità) ma considerano anche i numeri assoluti e sulla base di questi ritengono più prudente investire poco. Dal punto di vista degli utenti occorrerebbe lungimiranza. Non ha alcun senso produrre veicoli che abbiano diverse batterie e che abbiano diversi sistemi di alimentazione. Sarebbe assai preferibile un sistema basato sul cambio pacco batterie. Tutte uguali, tutte intercambiabili: ricaricabili nelle classiche stazioni di servizio. Ma per ora pare un appello alla standardizzazione che non trova risposta.

Eppure, un semplice sguardo a quanto avvenuto in altri settori dovrebbe suggerire un intervento normativo immediato: intere pareti di negozi espongono accessori per la telefonia mobile. Nulla di più insensato e contrario alla tutela dell’ambiente. Senza contare che l’eccesso di differenziazione non gioca neppure a favore del mercato. Chi si trova bene con un prodotto non vorrà cambiarlo. E se lo stesso accadesse nel settore automotive? Se la scelta di acquisto un domani fosse riconducibile anche alle semplificazioni per la ricarica? Meglio ragionare subito su questi che paiono dettagli, prima che sia troppo tardi.