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Gestione dei transiti eccezionali su opere d’arte “di scavalco”

L’esperienza di Autostrade per l’Italia SpA in collaborazione con la Regione Emilia Romagna

Gestione dei transiti eccezionali su opere d’arte “di scavalco”

Sono opere che ammettono, in linea generale, il transito libero di veicoli aventi massa fino a 12 t. Altro tema particolarmente delicato è il riflesso indotto da parte dell’utilizzo  intensivo dei manufatti da parte di carichi elevati sulla la durabilità delle opere. La “vita utile” di un ponte stradale soggetto a regolari manutenzioni non è definibile con esattezza (i periodi considerati in fase di progetto sono di 50 o 100 anni); tuttavia, è ampiamente dimostrato che tale durata viene condizionata in misura anche rilevante da transiti eccedenti i carichi considerati in fase di progetto, specie ove questi risultino frequenti e di massa elevata.

In merito alla questione dei transiti eccezionali, la Normativa vigente riconduce all’ente proprietario della strada la responsabilità di valutare tecnicamente la compatibilità di un transito eccezionale con le infrastrutture viarie coinvolte nel percorso richiesto dall’autotrasportatore e di emettere conseguentemente l’atto autorizzativo. Per quanto attiene le gestione dei transiti eccezionali lungo gli itinerari autostradali, l’Ente Gestore dell’asse viario – essendo anche il “proprietario” delle strutture – dispone di tutte le informazioni tecniche necessarie alla gestione della pratica autorizzativa.

La cosa si complica nel caso dei sovrappassi autostradali. In questo caso, le due figure di proprietario della struttura e Gestore della strada sono distinte, risultando – nella maggior parte dei casi – il primo il Gestore del tratto autostradale e il secondo il generico Ente territoriale competente. In questi casi, qualora lungo il percorso del transito eccezionale siano presenti ponti o strutture di proprietà di Terzi, l’Ente proprietario della strada ha l’obbligo di richiedere preliminarmente uno specifico nullaosta al proprietario della struttura portante, ai sensi della Circolare n° 293/2017 emessa dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

A partire dal 2014, Autostrade per l’Italia ha intrapreso una campagna di sensibilizzazione, inizialmente circoscritta ai soli cavalcavia di “seconda categoria” e successivamente estesa anche a quelli di “prima categoria”, individuando appunto negli Enti proprietari della viabilità “sovrappassante”, i soggetti a cui destinare specifiche comunicazioni atte a richiamare l’attenzione sugli obblighi relativi alla regolamentazione del peso massimo dei veicoli in transito sui manufatti, siano essi eccedenti i limiti intrinseci delle strutture di II categoria, oppure eccedenti i limiti di massa contemplati dal CdS.

Si è provveduto quindi ad installare, in corrispondenza degli approcci a ciascun cavalcavia, una targa identificativa dell’opera ritenuta utile, seppure in una fase transitoria, a garantire la massima diffusione delle informazioni e ad incentivare comportamenti coerenti con il disposto normativo di riferimento.