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Cause di incidentalità stradale: fattori inevitabili o prevedibili?

La responsabilità attribuibile ad ogni elemento che compone il gruppo di "attori" che si influenzano durante l'attività di guida (uomo, veicolo e ambiente stradale) nel condizionare l'innescarsi di eventi incidentali

Cause di incidentalità stradale: fattori inevitabili o prevedibili?

Alla distrazione è spesso attribuita una connotazione di assoluta dipendenza dal fattore umano ma, in realtà, l’origine della distrazione alla guida deve ricercarsi sia nella condizione del conducente, che nell’ambito di un complesso processo percettivo influenzato da fattori esterni.

Esistono fondamentalmente quattro tipi di distrazione: visiva, acustica, motoria e cognitiva. Il traffico, le condizioni della strada, la velocità e la posizione del veicolo sono percepiti a livello visivo, il rumore del traffico a livello acustico.

L’approccio metodologico proposto si completerà poi con la “verifica di corrispondenza”, cioè con il confronto tra le cause scatenanti indicate nella matrice dei guasti tipica dello scenario critico e quelle realmente riscontrate nel sito in esame. Il riscontro di eventuali corrispondenze servirà per l’individuazione delle azioni migliorative da mettere in atto nel sito d’indagine per migliorarne le prestazioni di sicurezza.

L’applicazione dell’approccio proposto

Per meglio comprendere le modalità applicative dell’analisi di incidentalità rivisitata sulla base dell’approccio proposto, si esporrà sinteticamente un caso studio. Il sito analizzato è un’intersezione lineare a tre rami inclinata a destra, situata lungo la S.S. 114 nel territorio di Acicastello (CT).

Cause di distrazione

Il processo di screening dello scenario in funzione dei possibili malfunzionamenti delle cinque funzioni (percezione, valutazione, interpretazione, decisione, azione), ha portato gli scriventi Autori a porsi le seguenti domande:

  • cosa doveva percepire il conducente del veicolo A? Perché il conducente del veicolo A non ha percepito il veicolo B?
  • cosa doveva valutare il conducente del veicolo A prima di effettuare la manovra? Perché il conducente del veicolo A ha sbagliato a valutare il tempo a sua disposizione per effettuare la svolta a sinistra?
  • il conducente del veicolo A non ha interpretato bene la manovra che il veicolo B intende compiere? Perché?
  • il conducente del veicolo A non ha deciso nel modo e nei tempi corretti di effettuare la manovra di svolta? Perché? 
  • il veicolo A non ha compiuto correttamente la manovra di svolta? Perché?

Le risposte a tali domande, caratteristiche dello specifico scenario identificato dalla sigla “X-01”, hanno reso possibile la costruzione della matrice dei guasti relativa allo scenario risultato critico per l’intersezione in oggetto. Nel caso in esame sussistono tre decisive cause scatenanti che pregiudicano pesantemente la prima funzione di guida in ordine cronologico, provocando il simultaneo guasto delle funzioni successive e il verificarsi degli incidenti.

Conclusioni

L’attribuzione del termine “incidente” al sinistro stradale ha fatto maturare l’idea, nell’opinione pubblica, che gli incidenti stradali siano sempre imputabili a fattori imprevedibili e imponderabili quali il destino o la fatalità.

C’è poi la convinzione che il destino infausto sia spesso “aiutato” da comportamenti inopinati dei conducenti quali la guida distratta o l’eccesso di velocità. Solo in casi eclatanti si ha la percezione che l’ambiente stradale possa essere la causa predominante degli incidenti. Inoltre, non si ha quasi mai la sensazione che l’ambiente stradale possa influire sul comportamento dei conducenti inducendoli a commettere errori o a compiere manovre pericolose.

La metodologia proposta, nel tentativo di sconfessare le “credenze” sopra esposte, ha inteso donare alla già rigorosa tecnica dell’analisi d’incidentalità quelle connotazioni scientifiche e al contempo filosofiche, utili a ricondurre la ricerca delle cause d’incidentalità sul binario della razionalità attraverso un processo logico basato sulla ricerca dei fattori (esogeni ed endogeni) che possono provocare malfunzionamenti del meccanismo di guida, parcellizzato nelle sue componenti fondamentali (funzioni di guida).

Lo strumento tramite il quale si ritiene di aver raggiunto l’obiettivo prefissato è la “matrice dei guasti” che, correlata agli scenari d’incidente, costituisce l’elemento innovativo per l’identificazione delle cause dei sinistri stradali secondo un’ottica che mette in primo piano i condizionamenti sulla condotta di guida indotti da fattori interni ed esterni al guidatore.

L’auspicio è che, in tempi brevi, si possa pervenire a metodologie d’indagine basate sull’assunto che l’uomo può essere causa degli incidenti stradali, non perché è innatamente portato a esserlo, ma perché il processo di guida che egli mette in atto può venire “guastato” da una concomitanza di fattori, molti dei quali devono essere ricercati nell’ambiente stradale in cui egli si trova ad agire.