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Una rete autostradale ecosostenibile

Le nuove infrastrutture viarie, progettate con tecniche innovative e dotate di tecnologie d’avanguardia, sono amiche del territorio

Una rete autostradale ecosostenibile

Le barriere fonoassorbenti

Sono oltre 70.000 i metri quadrati di pannellature fonoassorbenti già posizionate lungo la rete autostradale di Autovie Venete. Una “barriera” di mitigazione e assorbimento del rumore in costante ampliamento, anche perché l’inquinamento acustico segue l’evoluzione del traffico: un incremento dei flussi comporta un aumento del rumore e quindi richiede un intervento di tutela.

Da sempre attenta a questo aspetto (alcuni interventi di risanamento, nelle zone più critiche della A4 come Sistiana, in comune di Duino Aurisina – TS, sono stati effettuati prima dell’emanazione della Normativa attuale), dopo un accurato studio acustico supportato da misurazioni del rumore, nel 2007 Autovie Venete ha predisposto un vero e proprio programma di interventi per 100 milioni di Euro. Si tratta di un “Piano di contenimento e abbattimento del rumore” molto articolato, che andrà a risolvere le criticità emerse negli ultimi anni principalmente a causa dell’incremento dei transiti di mezzi pesanti. Il primo intervento previsto è stato realizzato lungo la A57 Tangenziale di Mestre nel comune di Marcon (VE) con la posa di oltre 12.000 m2 di barriere. Imminente l’avvio dei lavori nelle aree adiacenti alla A4 in comune di Duino Aurisina e lungo la A23 in comune di Campoformido (UD). Per Duino l’investimento previsto è di oltre 5 milioni di Euro per una barriera fonoassorbente di circa 18.000 m2 con un’altezza compresa fra 4 e 6 m. Trasparente alla sommità e realizzata con materiale eco-compatibile, la struttura sarà particolarmente curata dal punto di vista estetico (il rivestimento della parte posteriore richiamerà la pietra di Aurisina) perché va a inserirsi in un ambiente estremamente delicato: la zona carsica, infatti, è sottoposta a vincolo paesaggistico. L’intervento di Campoformido, prevede la realizzazione di una barriera di quasi 8.000 m2 di superficie, anche in questo caso con una parte trasparente (alla sommità), in grado di garantire adeguata illuminazione alle abitazioni più prossime al tracciato autostradale.

L’investimento previsto è fra i 3 e i 4 milioni di Euro. Tutti gli altri lavori compresi nel piano che saranno realizzati entro il 2022, sono stati pianificati per integrarsi con quelli relativi all’ampliamento a tre corsie della A4 nel tratto Venezia-Trieste e al completamento della A34 (ex raccordo Villesse-Gorizia). Nel cantiere del primo lotto della terza corsia Quarto d’Altino-San Donà di Piave la superficie fonoassorbente è pari a 70.000 m2, mentre sulla A34 è di 16.000 m2.

I consumi e le azioni per contenerli

Autovie Venete, per la gestione della rete autostradale, consuma molta energia elettrica (in parte a media in parte a bassa tensione), circa 10,7 GW all’anno. Consapevole che i consumi possono essere notevolmente ridotti anche cominciando a modificare i comportamenti, la Società, negli ultimi anni ha incrementato l’impegno per far crescere ulteriormente la sensibilità ambientale nei dipendenti, a cominciare dalla riduzione degli spostamenti. L’adozione della telepresence, un sofisticato sistema che permette di organizzare riunioni fra diverse sedi aziendali senza che le persone debbano muoversi per esempio, ha ridotto notevolmente l’uso delle auto di servizio.

A ciò si aggiunge la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici per la produzione di energia per autoconsumo, come quelli installati sulla galleria di Savogna (GO) lungo l’Autostrada A34 Villesse-Gorizia e quello, in Autostrada A4, sulla copertura del parcheggio di San Donà di Piave (VE). Anche l’introduzione di nuove tecnologie nel campo dell’illuminazione, come l’utilizzo di luci a LED, permette notevoli risparmi e un aumento della sicurezza. Lo confermano i primi risultati del piano di riqualificazione dell’illuminazione sulla rete autostradale di Autovie Venete, un progetto organizzato per step che prevede una prima fase riservata ai tratti autostradali non interessati dai lavori della terza corsia della A4 e una seconda a completamento delle altre aree.

Gli interventi, pianificati e programmati nell’arco di quattro anni, comportano il rifacimento dei quadri elettrici, la sostituzione di cavi, pali e accessori ma soprattutto l’adozione di lampade a led di ultima generazione. Uno dei primi interventi, la riqualificazione dell’impianto di illuminazione degli svincoli di Redipuglia (A4), è stato appena concluso e rappresenta un modello di impianto autostradale outdoor (non in galleria) all’avanguardia in Italia. In autostrada, le dimensioni degli impianti sono notevoli e la superficie da illuminare correttamente molto ampia. A questi due elementi che già di per sé rendono più complesso l’intervento rispetto a quello adottato per la viabilità normale, si affiancano limiti e prescrizioni rigorose il cui rispetto comporta l’adozione di soluzioni e apparati con prestazione e caratteristiche illuminotecniche particolarmente elevate.

Composto da 70 punti che emettono una luce la cui temperatura di colore è di 4.000 gradi Kelvin (K) – molto vicina a quella solare – l’impianto di Redipuglia assicura un’illuminazione estremamente nitida e naturale, elevando così anche la sicurezza della circolazione. Le lampade, infatti, offrono due diverse tipologie di colore: a 3.000 K (luce più calda dai toni gialli) o a 4.000 K (luce più bianca, solare), come quelle adottate in A4. Una scelta che ha privilegiato la sicurezza perché la luce gialla, rispetto a quella bianca toglie visibilità e riduce la profondità di campo. Ulteriore elemento positivo, il costo inferiore delle lampade a 4.000 gradi Kelvin che richiedono meno potenza per funzionare. L’investimento complessivo, che sarà ammortizzato completamente in quattro anni, è stato di circa 40.000 Euro (circa 570 Euro per ogni “punto luce”), mentre la potenza attuale è pari a 7,3 kW (inferiore del 60% rispetto ai 18,9 kW dell’impianto precedente). La riduzione significa un risparmio annuo di energia di oltre 46.000 kW che corrisponde a più di 8.000 Euro sempre all’anno. Non è tutto qui. Grazie alla durata delle nuove lampade (fra i 12 e i 14 anni, quattro volte maggiore rispetto alle lampade tradizionali), cala drasticamente il numero degli interventi di manutenzione e quindi si riducono i costi anche in questo settore.