Nuovo passo in avanti verso la realizzazione della Superstrada Due Mari Fano-Grosseto.
Lo scorso 14 Giugno sono infatti partiti i cantieri per la realizzazione del maxilotto tra Civitella Paganico (GR) e Monticiano (SI), sulla direttrice Siena-Grosseto. Si tratta dei lotti 5, 6, 7 e 8, tra i km 30+040 e 41+600 della S.S. 223 “di Paganico”.
I cantieri, affidati all’ATI Strabag-Intercantieri Vittadello su progetto Acciona Ingegneria e GP Ingegneria, consistono nella realizzazione di una nuova carreggiata a due corsie, parallela e in sede separata rispetto a quella esistente, che a sua volta verrà riqualificata.
I cantieri sono partiti dalle gallerie naturali e dal viadotto Farma e la loro ultimazione è prevista per il 29 Giugno 2015. Il costo è di 271 milioni.
Lo svincolo di Lanzo
Partendo da Sud, ovvero dal lotto 5, la prima opera è lo svincolo di Lanzo. La principale interferenza consisteva nell’intersezione con una strada privata che conduce a un agriturismo, risolta con una rotatoria.
Inizialmente, il Progetto Definitivo aveva previsto un sottopasso, ma poi si è optato per la rotatoria per ridurre le pendenze delle rampe e garantire una maggiore sicurezza idraulica: in questo modo, infatti, i livelli stradali risultano più alti, garantendo un franco maggiore sui livelli di piena del sottostante torrente Lanzo.
La galleria naturale Poggio Terriccio
Al termine del rettifilo si incontra la prima galleria, la Poggio Terriccio, che avrà una lunghezza di 510,5 m e intercetterà l’unità geologica Verrucano, estremamente disomogenea e tettonizzata in corrispondenza delle faglie. Per questo sono state individuate diverse sezioni tipo: A, B0, B1 e B2.
I viadotti Rilucia I e Rilucia II
All’uscita della galleria Poggio Terriccio, la carreggiata destra attraversa la valle del Fosso della Rilucia, mentre quella sinistra, in rilevato, poggia su un lungo tombino esistente.
Il Progetto Definitivo prevedeva la costruzione di un unico viadotto lungo 333,5 m, la cui porzione centrale era però talmente a ridosso del terreno, da rendere necessario il ricorso a scavi di sbancamento che avrebbero interferito con la carreggiata esistente. Per questo, in sede di Progetto Esecutivo, si è optato per due viadotti distinti: Rilucia I e Rilucia II.
Il primo ha una lunghezza di 150,5 m, è composto da cinque campate di luce 25-3×33,5-25 m; il secondo, lungo 117 m, presenta quattro campate da 25-2×33,5-25 m.
Le gallerie artificiali
Alla pk 2+580 inizia la prima serie di gallerie artificiali: tre tunnel paramassi a sezione rettangolare dalla lunghezza di 160, 180 e 220 m.
Lo svincolo di Casal di Pari
Lo svincolo Casal di Pari è posizionato al km 3+600. Per realizzarlo è stato necessario realizzare il viadotto Casal di Pari, lungo 108,5 m e composto da due spalle e tre pile.
La galleria Casal di Pari
Oltre lo svincolo si imbocca la galleria di Casal di Pari, la più impegnativa del lotto.
Lunga 1.727,9 m, presenta un raggio interno della calotta di 6,11 m. Attraversa l’unità geologica Verrucano, quella dei Galestri e Palombini e dei Calcari cavernosi. L’imbocco Nord è caratterizzato dalla presenza di un corpo di frana che, a partire dalla galleria esistente, si estende fino ad interessare la nuova per i primi 300 m di scavo. Il diverso comportamento delle varie tratte omogenee ha richiesto l’adozione di cinque sezioni: A, B0, B1, B2 e C2.
La galleria Greppoli
Terminata la galleria Casal di Pari si entra quasi subito nella galleria Greppoli, lunga 200,3 m. Il raggio interno è pari a 6,11 m. L’area è caratterizzata dalla presenza di calcare cavernoso, con strutture molto eterogenee. Essa presenta sezioni di tipo A, B0, B1 e B2.
Il viadotto Farma
L’opera più importante dell’intero maxilotto è il viadotto Farma, lungo 767,5 m e che si posa su pile cave che raggiungono un’altezza massima di 100 m. L’attuale viadotto sarà demolito e ricostruito. Il nuovo ospiterà entrambe le carreggiate e tutte e quattro le corsie, per un livello qualitativo in termini di durabilità e sicurezza sismica molto più elevato rispetto alla programmata costruzione di un nuovo viadotto e alla parziale ricostruzione/rinforzo dell’esistente.