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Sorveglianza e manutenzione delle opere d’arte autostradali

L’esperienza di Spea Engineering SpA nella manutenzione del patrimonio: conoscenza, ispezione e sorveglianza

Sorveglianza e manutenzione delle opere d’arte autostradali

Tra i primi (intrinseci) ci sono il naturale invecchiamento dei materiali e gli effetti del tempo (ritiro, fluage, rilassamento, fatica), i difetti che derivano da eventuali carenze progettuali (errori di calcolo o di impostazione, mancata progettazione dei particolari o sottovalutazione di difficoltà realizzative) ed i difetti dovuti a cattiva esecuzione (tra i più frequenti), che dipendono dalla qualità dei materiali utilizzati non rispondenti alle specifiche progettuali e dalla loro non corretta messa in opera (incompleta stagionatura, errato rapporto acqua/cemento, insufficiente vibrazione, posizionamenti errati di appoggi, copriferro non rispettati).

Tra i secondi (da fattori esterni) si possono citare i difetti dovuti all’ambiente circostante l’opera e quelli provocati da eventi accidentali. Le azioni esterne sono sia di tipo fisico/meccanico (variazioni termiche, dilavamenti ed erosioni, vento, cicli di gelo/disgelo, sovraccarichi, sollecitazioni dinamiche ripetute), sia di tipo chimico, legate all’azione dell’atmosfera o delle sostanze nocive (in particolare i sali antigelo) con le quali la struttura entra in contatto e che alterano le caratteristiche dei materiali, generando carbonatazione, dissoluzione del conglomerato cementizio, corrosione delle armature, ecc.. Infine, gli eventi accidentali di tipo naturale e quelli causati dall’uomo (incidenti).

La manutenzione programmata

Solo le opere costruite negli ultimi anni sono dotate di un piano di manutenzione (D.P.R. 554/99 e D.P.R. 207/2010), redatto dallo stesso Progettista, che consente una programmazione dei controlli e degli interventi, con l’obiettivo di minimizzare le spese e allocarle nel tempo di vita nominale del manufatto.

Per le opere infrastrutturali che non hanno invece un piano di manutenzione perché antecedenti all’entrata in vigore del citato D.P.R., e che rappresentano la quasi totalità di quelle esistenti nel nostro Paese, è compito del Gestore controllare che lo stato di conservazione sia sempre tale da garantire la sicurezza e la fruizione completa del bene.