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Lavori di ammodernamento per la S.S. 106 “Jonica”

Lo studio e la realizzazione del Megalotto 1 della S.S. 106 da Marina di Gioiosa Jonica ad Ardore

Lavori di ammodernamento per la S.S. 106 “Jonica”

I lavori per l’ammodernamento in nuova sede del Megalotto 1 (DG22) della S.S. 106 “Jonica” si estendono tra gli abitati di Marina di Gioiosa Jonica e Ardore (RC). Il Megalotto prevede la realizzazione di cinque gallerie naturali, per circa 5.230 m di scavo in sotterraneo.

Immagini

  • La fase costruttiva e di scavo
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    La fase costruttiva e di scavo
  • Lo schema dei rapporti stratigrafici
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    Lo schema dei rapporti stratigrafici
  • Le fasi costruttive e di scavo
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    Le fasi costruttive e di scavo
  • Le fasi costruttive e di scavo
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    Le fasi costruttive e di scavo
  • Il fenomeno d’instabilità alla scala del fronte
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    Il fenomeno d’instabilità alla scala del fronte
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La geologia

Il Megalotto DG22 è ubicato all’interno della Fossa di Siderno che a Nord è delimitata dal sistema di faglie Nicotera-Marina di Gioiosa, mentre il limite meridionale è meno marcato. Il sollevamento quaternario (1-2 mm/anno), che ha interessato l’AC, ha permesso l’esposizione di una potente sequenza sedimentaria Oligo-Quaternaria lungo tutto il versante ionico.

Lo scavo delle gallerie interessa due formazioni:

  • la formazione di Monte Narbone (Cavazza et alii, 1997) che è costituita da depositi grossolani (sabbie e ghiaie) di ambiente marino;
  • la formazione dei Trubi s.l. che è costituita prevalentemente da depositi limoso argillosi e limoso sabbiosi in continua eteropia.
Le gallerie

La sezione di scavo è di circa 130 m2, mentre solo per la galleria Gerace sull’imbocco Nord, dove si hanno le rampe di accesso e di uscita dello svincolo, la sezione di scavo raggiunge i 180 m2. Lo scavo è stato affrontato da più imbocchi e sono stati attivi sino a 16 fronti di scavo contemporaneamente.

Soluzioni alternative

Per le tratte a bassa l’Ufficio Progettazione ha eseguito metodi di consolidamento alternativi realizzati dal piano campagna.

Argille limose – B2A

Consolidamento B2A: esecuzione di pali di grande diametro non armati compenetrati. I pali sono realizzati in modo da circoscrivere la sagoma di scavo. Lo scavo della galleria avviene successivamente senza l’esecuzione di consolidamenti.

Argille limose – B0P

Consolidamento B0P:  realizzazione uno scavo a cielo aperto sino alla quota della calotta e quindi il getto di una “protesi” in magrone dello spessore di un metro con una geometria che ripercorre quella della calotta. Lo scavo in sotterraneo avviene successivamente alla realizzazione del getto, sotto la volta in calcestruzzo, senza l’esecuzione di consolidamenti. Successivamente al passaggio e all’esecuzione del rivestimento definitivo si procede con le operazioni di ripristino ambientale.

Sabbie ghiaiose – C1LA

Consolidamento C1LA: realizzazione di colonne in jet-grouting compenetrate. La prima parte della perforazione è eseguita a vuoto e le colonne sono realizzate in modo da circoscrivere la sagoma di scavo; ogni 6 m viene realizzato un diaframma, portando le colonne sino a quota progetto in modo da contenere e controllare possibili svuotamenti. Lo scavo avviene successivamente senza l’esecuzione di consolidamenti.

I rilievi al fronte

La Società SEA-Consulting ha realizzato numerosi rilievi geostrutturali che hanno permesso di ricostruire con estremo dettaglio i sistemi tettonici presenti nel settore interessato dal tracciato.

I riscontri in corso d’opera

I fronti di scavo hanno presentato un grado di fratturazione molto pervasivo con sistemi di discontinuità tettoniche che si ripetono in maniera sistematica. I dati raccolti mostrano due sistemi di discontinuità con direzione media WNW-ESE e NNESSW. Quanto emerso durante lo scavo della galleria Limbia, in cui si osservano una differente giacitura della stratificazione e una maggiore importanza delle discontinuità con direzione NE-SW, potrebbe essere dovuto a un maggiore risentimento dell’attività della faglia regionale Nicotera-Marina di Gioiosa prossima alla galleria.

La presenza di tali discontinuità ha generato superfici che hanno favorito la formazione di cunei instabili e crolli di blocchi anche metrici alla scala del fronte, oltre ad un deciso decadimento delle caratteristiche meccaniche dei terreni interessati dallo scavo.

Ringraziamenti

Gli Autori desiderano ringraziare l’Ing. S. Martinetti, la PhD F. Mondino, il Geol A. Damiano, l’Ing. R. De Fazio e il Geol. E. Labonia, l’UT della AR.GI. ScpA, l’Ing. D. Segato e il Prof G. Scarpelli.