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Il ripristino delle opere d’arte esistenti per la valorizzazione del patrimonio ANAS

ANAS ha recentemente riorganizzato il modello di gestione della propria rete in modo da garantire un maggior presidio alle attività di esercizio delle strade e delle autostrade di propria competenza

Il ripristino delle opere d’arte esistenti per la valorizzazione del patrimonio ANAS

Come si vede, prima di tutto sono stati fissati i criteri da seguire per l’identificazione delle caratteristiche meccaniche delle strutture oggetto di intervento (Q.T. n° 1 e Q.T. n° 2) e definite le modalità operative per l’esecuzione delle indagini (Q.T. n° 3), in funzione della tipologia di intervento di manutenzione programmata da realizzare. La possibilità di uniformare le informazioni acquisite con le indagini, secondo le indicazioni dei Quaderni Tecnici è, inoltre, di ausilio alla programmazione delle future attività di manutenzione. Si è passati poi all’esame degli interventi di sostituzione dei cordoli e delle barriere (Q.T. n° 4): è in corso, infatti, l’installazione delle nuove barriere stradali di sicurezza ANAS dotate di dispositivo di difesa dei motociclisti che sono state sviluppate nelle classi H3 e H4 bordo ponte e nelle classi H2 e H3 bordo laterale.

Tali barriere, quando installate su opere d’arte, in caso di incidente, sono capaci di trasferire alle loro strutture di sostegno sollecitazioni superiori a quelle trasferite dalle barriere che sostituiscono e, pertanto, la loro installazione richiede sempre la verifica del cordolo di sostegno in c.a. che di sovente deve essere rinforzato/ricostruito. Il tema della sostituzione dei cordoli in c.a. degli impalcati di ponti e viadotti è affrontato anche con riferimento alla possibilità di impiego per la loro realizzazione di materiali innovativi (Q.T. n° 5), come il calcestruzzo fibrorinforzato (FRC-Fiber Reinforced Concrete).

I vantaggi principali che si ottengono con l’utilizzo di tale materiale sono:

  • spessori ridotti;
  • limitati cambiamenti delle masse della struttura;
  • incremento della durabilità delle opere;
  • maggiore rapidità di installazione.

Ulteriori applicazioni del calcestruzzo fibrorinforzato possono essere:

  • realizzazioni di rinforzi estradossali delle solette da ponte;
  • sostituzione di solette da ponte con solette in frc di ridotto spessore;
  • incamiciatura di pile da ponte;
  • sostituzione di giunti con elementi in FRC.

Gli ultimi tre quaderni affrontano il tema, sempre più frequente, della sostituzione delle apparecchiature di appoggio (Q.T. n° 6), della sostituzione dei giunti (Q.T. n° 7) e, infine, della riparazione delle solette (Q.T. n° 8) che, soprattutto nelle aree montane e in presenza di spessori ridotti delle solette stesse, richiedono spesso profondi interventi di manutenzione programmata. Il programma di ricerca di ANAS sul tema dei Quaderni Tecnici continua e, a conclusione del secondo ciclo annuale, saranno pubblicati altri otto quaderni che affronteranno i seguenti temi:

  • Q.T. n° 9 – Malte da ripristino;
  • Q.T. n° 10 – Calcestruzzi da ripristino;
  • Q.T. n° 11 – Tessuti in FRP (Fiber Reinforced Polymer);
  • Q.T. n° 12 – Lamine in FRP e barre di materiale composito fibrorinforzato;
  • Q.T. n° 13 – Ripristino delle condizioni di sicurezza delle solette in c.a. con barre in GFRP (Glass Fiber Reinforced Polymer);
  • Q.T. n° 14 – Interventi sugli impalcati a struttura mista acciaio-calcestruzzo;
  • Q.T. n° 15 – Interventi di ripristino in galleria;
  • Q.T. n° 16 – Interventi di impermeabilizzazione in galleria.

I materiali di ultima generazione costituiscono l’oggetto dello studio dei prossimi cinque Quaderni Tecnici, a testimonianza dell’interesse di ANAS per queste tecnologie e per le possibilità di intervento offerte dal loro impiego. Si esamineranno, inoltre, gli interventi di riparazione degli impalcati a struttura mista acciaiocalcestruzzo (Q.T. n° 14); infine, gli ultimi due Quaderni Tecnici esamineranno gli interventi di ripristino (Q.T. n° 15) e impermeabilizzazione (Q.T. n° 16) delle gallerie. In conclusione, i quaderni rappresentano da una parte uno strumento di standardizzazione degli interventi più frequenti di manutenzione programmata delle opere d’arte e dall’altra intendono illustrare come debbano essere applicate alle nostre infrastrutture le possibilità offerte dalle attuali tecnologie e dagli ultimi ritrovati della tecnologia dei materiali.