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Simulazione dei conflitti di traffico nelle intersezioni semaforizzate

Poiché ogni anno nell'intera Comunità Europea gli incidenti stradali causano un costo sociale ed umano elevatissimo, a seguito del terzo programma di azione per la sicurezza stradale nel 2010 la Commissione Europea ha pubblicato gli orientamenti sulla sicurezza stradale che forniscono un quadro generale nel cui ambito possono essere avviate azioni concrete a livello europeo, nazionale, regionale o locale dal 2011 al 2020

All’interno del software sono state inserite le sequenze di rosso, verde, giallo che definiscono il ciclo semaforico (in questo caso di 90 secondi) e permettono di avviare la simulazione del traffico. Ogni simulazione è stata effettuata per un tempo di 4.500 secondi e come output sono state ricavate le seguenti variabili per ognuno dei tre scenari: il numero di veicoli che si approcciano a effettuare la svolta a sinistra LT-APP, il numero di veicoli che hanno effettuato la svolta a sinistra LT-DOWN, il numero totale di veicoli che si oppongono alla svolta a sinistra TOT. OPPOSING VOLUMES.

La seconda fase: il calcolo del numero di punti di conflitto con software SSAM

Gli output delle traiettorie veicolari ottenute con VISSIM sono stati elaborati utilizzando il software SSAM (Surrogate Safety Assessment Model), adottato dalla Federal Highway Administration per l’analisi statistica dei conflitti, tratti dai dati di output riguardanti le traiettorie dei veicoli in analisi di microsimulazione. Il software calcola una serie di misure surrogate di sicurezza per le traiettorie di ogni conflitto, restituendo la sintesi dei risultati (media, max, ecc..) nonché l’intero elenco dei conflitti rilevati mantenendo i parametri entro un intervallo scelto. Il software, per delineare quelle interazioni tra veicoli che possono essere classificate come conflitti, utilizza due valori di soglia: il TTC e il PET.

Il TTC “time to collision” è un valore che definisce il tempo minimo di collisione osservato durante il conflitto la cui stima si basa sulla posizione, velocità e traiettoria di due veicoli in un dato istante (Hayward, 1972). Quando è in corso uno scontro, il valore di TTC diventa finito e diminuisce con il tempo e la misura critica nella valutazione della severità di conflitto diventa quindi il minimo valore di TTC durante il conflitto. Quindi, il valore massimo è infinito ed il minimo è pari a zero, ovvero l’incidente.

Gli studi basati sull’utilizzo del Time-to-Collision (TTC) utilizzano un livello di soglia limite affinché si riesca a determinare la distinzione tra eventi critici gravi o rilevanti per la sicurezza, gli eventi che non risultino di interesse e quindi non gravi. Questa soglia limite è rappresentata da un valore fisso piuttosto che da una funzione che dipenda da una misura relativa alla velocità o alla decelerazione. In generale, un TTC < 1,5 s è considerato critico da più autori ed è quindi utilizzato spesso come valore soglia.

Il PET “post encroachment time” è il tempo minimo dopo l’invasione osservato durante il conflitto, ovvero il tempo tra quando il primo veicolo occupava la sua ultima posizione e il secondo veicolo successivamente è arrivato nella stessa posizione.

La terza fase: il modello di previsione dei conflitti di traffico

Note le traiettorie dei veicoli e il numero di conflitti di attraversamento, è stato individuato un modello di previsione dei conflitti utile a migliorare la sicurezza in intersezioni semaforizzate a quattro rami. Il modello di regressione in questo caso è di tipo lineare-logaritmico; in questo modello il coefficiente di regressione si interpreta come segue: ad una variazione di X dell’1% è associata una variazione di Y pari a 0,01*β1.

Le variabili indipendenti LT-DOWN (numero di veicoli che hanno effettuato la svolta a sinistra) e TOT. OPPOSING VOLUMES (numero totale di veicoli che si oppongono alla svolta a sinistra) non possano essere studiate separatamente in quanto il numero dei conflitti è senza dubbio influenzato dalla combinazione dei veicoli che effettuano la svolta a sinistra e quelli che si oppongono alla manovra, e non da uno studio isolato di ciascuna di esse in quanto sono l’una conseguenza dell’altra.

Conclusioni

Un modello di microsimulazione del traffico è grado di modellare fedelmente e puntualmente una rete stradale promiscua e reale, restituendo l’evoluzione della stessa al variare delle geometrie, del diverso approccio psico-fisico alla guida degli utenti e della stessa interazione utente-veicolo.

Poiché questi software tendono ad escludere il contatto tra i veicoli, per un’efficace analisi di sicurezza, trattandosi spesso di alternative progettuali, si dovrà ricorrere allo studio dei conflitti di traffico.

Risultato dello studio è l’individuazione di un modello di previsione dei conflitti alle intersezioni semaforizzate, che può quindi rivelarsi utile sia per ridurre il numero e le conseguenze degli incidenti, sia per determinare, in intersezioni esistenti, la possibilità di adottare una fase protetta al fine di migliorare la sicurezza stradale qualora si riscontrino condizioni alquanto conflittuali ed irrisolvibili con una fase permessa.