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“La nuova Romea? Ve la faccio io”

Il "Progettone" sui dragaggi e lo stralcio del tratto Cesena-Porto Garibaldi: l'Ing. Galliano Di Marco, Presidente dell'Autorità Portuale di Ravenna, scopre le carte. Priorità ai progetti in grado di reggersi da soli dal punto di vista economico

L’ultima volta che lo avevamo intervistato, nel 2005, era Direttore Operativo di Autostrade per l’Italia SpA (si veda “S&A” n° 54).

Immagini

  • L’Ing. Galliano Di Marco, Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna
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    L’Ing. Galliano Di Marco, Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna
  • Il terminal passeggeri, all’imbocco del Canale Corsini
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    Il terminal passeggeri, all’imbocco del Canale Corsini
  • e principali caratteristiche del “Progettone”
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    e principali caratteristiche del “Progettone”
  • L'imbocco del porto canale di Ravenna: sullo sfondo, oltre le due ciminiere, è visibile la penisola Trattaroli
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    L'imbocco del porto canale di Ravenna: sullo sfondo, oltre le due ciminiere, è visibile la penisola Trattaroli
  • Una veduta del Canale Corsini o Candiano, attorno al quale si sviluppa il porto di Ravenna
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    Una veduta del Canale Corsini o Candiano, attorno al quale si sviluppa il porto di Ravenna
  • Una panoramica delle merci movimentate dal porto di Ravenna, dalle rinfuse ai container
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    Una panoramica delle merci movimentate dal porto di Ravenna, dalle rinfuse ai container
  • La nuova viabilità che dovrà supportare il “Progettone”
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    La nuova viabilità che dovrà supportare il “Progettone”
  • La nuova viabilità che dovrà supportare il “Progettone”
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    La nuova viabilità che dovrà supportare il “Progettone”
  • Una veduta del porto turistico di Ravenna
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    Una veduta del porto turistico di Ravenna

Ora lo ritroviamo alla guida di uno dei più importanti porti italiani: quello di Ravenna. A non essere cambiata, però, è la sua voglia di fare, nonché la sua schiettezza. 53 anni, Aquilano di nascita ma Romano di adozione, Di Marco è passato dal Gruppo Atlantia al Fondo F2I per poi approdare alla Presidenza dell’Autorità Portuale di Ravenna.

“Strade & Autostrade”: “Il porto di Ravenna, ormai da anni parte integrante delle reti TEN-T, nel 2013 ha fatto segnare un’ottima performance”.
“Galliano Di Marco”: “Direi di sì. Abbiamo chiuso l’anno con 22,5 milioni di t di merci movimentate, con un +4,8% rispetto al 2012: tutte le categorie merceologiche sono cresciute, a cominciare dai container, sui quali abbiamo toccato il record storico dei 226.760 TEU”.

“S&A”: “E il 2014?”.
“GDM”: “Anche quest’anno i numeri sono positivi: nei primi due mesi dell’anno le merci movimentate sono cresciute dell’8,7%. Bene, in particolare, le rinfuse solide, salite del 12,2%, e il traffico RO-RO, con un balzo del 126,7%. Lieve flessione invece per le rinfuse liquide (–12,7%) e per i container (–10,5% in termini di TEU)”.

“S&A”: “Ritiene preoccupante questo calo dei container?”.
“GDM”: “Assolutamente no. Però dimostra che il Progetto di approfondimento dei fondali del porto di Ravenna, il ‘Progettone’ come lo chiamo io, non può più aspettare”.

“S&A”: “Quali sono le principali caratteristiche del ‘Progettone’?”.
“GDM”: “Inserito tra le opere ‘strategiche’ della Legge Obiettivo, consiste innanzitutto nel dragaggio del Canale Corsini. Il porto di Ravenna, ricordiamolo, è l’unico grande porto canale d’Italia: con 26 terminal privati, si estende su quasi 24 km di banchine. Disponiamo di spazi enormi, più da porto del Nord Europa che da scalo italiano. Abbiamo però bisogno di adeguare i fondali per portarli dagli attuali –9,45 m a –13,5 m. E di un nuovo terminal container sulla Penisola Trattaroli, con fondali da –15,5 m”.

“S&A”: “A che punto siamo con il finanziamento e l’iter procedurale per la realizzazione del ‘Progettone’?”.
“GDM”: “Il progetto ha già una copertura finanziaria per oltre 200 milioni: abbiamo sottoscritto un contratto di mutuo con la BEI (Banca Europea Investimenti) per un prestito da 120 milioni di Euro, a cui si aggiungono altri 60 milioni già deliberati dal CIPE e altri 20 provenienti dalle casse dell’Autorità Portuale. Insomma, in un momento difficile come questo ci sono sul tavolo 200 milioni pronti per essere investiti. A Giugno presenteremo il Progetto Definitivo al CIPE e per il primo semestre del 2015 contiamo di pubblicare il Bando di Gara Internazionale per individuare il General Contractor. La rimanente parte dell’investimento è coperta da risorse private”.

“S&A”: “Quali sono gli obiettivi del ‘Progettone’?”.
“GDM”: “L’obiettivo, innanzitutto, è quello di permettere l’accesso alle navi portacontainer da 8.000 TEU. Non puntiamo certo ai giganti da 22.000 TEU, né a quelli da 13.000, che forse solo Genova e Gioia Tauro potranno accogliere. Il terminal container avrà una capacità teorica di 1,5 milioni di TEU: dico teorica perché quell’incremento sarà difficile da raggiungere per tutti i porti dell’Adriatico messi insieme. Più realisticamente, saremo in grado di arrivare a 500.000-600.000 TEU all’anno. Ma sul punto c’è una precisazione da fare: il gigantismo navale, così come viene presentato da alcuni, è uno dei tanti falsi miti della portualità. Oggi solo il 15% dei traffici mondiali è costituito da container, e nel 2050 si arriverà al 25%. Il resto sono rinfuse, RO-RO e traffico vario non unitizzato in genere”.

“S&A”: “E nelle rinfuse solide Ravenna ricopre un ruolo di assoluta leadership”.
“GDM”: “Già depurando i dati dalle rinfuse liquide, costituite in gran parte da prodotti petroliferi che rappresentano un’attività portuale sui generis, Ravenna è il numero uno nell’Adriatico. Noi saremmo a 18 milioni di t, contro i 13 di Trieste e i 17 di Venezia. Non siamo un porticciolo di serie B: siamo da Champions League. E nelle rinfuse solide, le cosiddette granaglie, siamo leader in Italia. Il ‘Progettone’ servirà a sviluppare tutti i comparti, non solo i container”.

“S&A”: “E la viabilità?”.
“GDM”: “Premessa: ad oggi, non siamo messi così male. Il raccordo Ravenna-A14 termina a 2 km dal porto, un camion, al massimo, impiega 20 minuti ad arrivare in banchina. Ma, con il ‘Progettone’ cambierebbe tutto. Ravenna potrebbe ambire a servire i mercati della Germania e di buona parte dell’Europa Centrale”.

“S&A”: “E avreste bisogno della Nuova Romea”.
“GDM”: “Il corridoio autostradale Orte-Mestre o addirittura Civitavecchia-Mestre non si farà mai in un’unica soluzione. Costa troppo: le ultime stime parlano di 12 miliardi di Euro, di cui una parte, fino al 50%, proveniente dallo Stato sotto forma di defiscalizzazione. Figuriamoci. E poi il tratto Porto Garibaldi-Mestre incontrerà sempre una fiera opposizione ambientalista”.