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L’interporto di Verona è sulla buona strada

Programmi di espansione, nuova viabilità e potenziamento delle linee ferroviarie: Matteo Gasparato, Presidente del Consorzio ZAI, spiega le strategie per il Quadrante Europa

Nel panorama infrastrutturale italiano ci sono dei nodi spesso sottovalutati ma di grande importanza per il nostro sistema logistico: gli interporti.

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  • Matteo Gasparato, Presidente del Consorzio ZAI
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    Matteo Gasparato, Presidente del Consorzio ZAI
  • Il Centro Spedizionieri dispone di 80.000 m2 di magazzini raccordati per groupage in import-export, raccolta e smistamento merci, distribuzione, magazzinaggio, assistenza doganale
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    Il Centro Spedizionieri dispone di 80.000 m2 di magazzini raccordati per groupage in import-export, raccolta e smistamento merci, distribuzione, magazzinaggio, assistenza doganale
  • L’edificio per uffici con salone espositivo e un magazzino logistico da 60.000 m2 del Wolkswagen Group
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    L’edificio per uffici con salone espositivo e un magazzino logistico da 60.000 m2 del Wolkswagen Group
  • Il terminal dei trasporti combinati
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    Il terminal dei trasporti combinati

Veri e propri “porti di terra” dove l’autotrasporto incontra la logistica, la gomma incontra la rotaia e tutto questo entra in contatto con la modalità marittima e, a volte, quella fluviale.

“Strade & Autostrade” ha deciso di sostenere ulteriormente questa tematica intervistando Matteo Gasparato, Presidente del Consorzio ZAI, il raggruppamento di soggetti pubblici che gestisce l’Interporto Quadrante Europa di Verona.

Una scelta non casuale: nel 2010, la DGG (Deutsche GVZ Gesellsshaft, l’Associazione degli interporti tedeschi) giudicò il Quadrante Europa come il miglior interporto d’Europa. E sono previsti ulteriori investimenti per renderlo ancora più grande e funzionale: scopriamo quali.

“Strade & Autostrade”: “Cominciamo dai numeri: che 2013 è stato per l’interporto di Verona?”.
“Matteo Gasparato”: “Nel 2013 si è avuta una sostanziale conferma dei numeri del 2012, con 26 milioni di t movimentate, di cui quasi 7 su rotaia. Un risultato che ci pone in vetta alla graduatoria per quanto riguarda l’utilizzo della ferrovia negli interporti. Un successo favorito, tra l’altro, dalla strategica posizione geografica che vede l’interporto Quadrante Europa esattamente all’incrocio di due tra i principali corridoi logistici europei: quello Scandinavo-Mediterraneo, che collega l’Italia alla Germania e al Nord Europa attraverso il Brennero, e quello Mediterraneo, che attraversa la Pianura Padana e la collega ad Ovest con Francia e Spagna e, sull’altro lato, con l’Europa dell’Est”.

“S&A”: “Puntate forte sul trasporto ferroviario, quindi”.
“MG”: “Direi di sì. L’interporto Quadrante Europa, nel 2013, ha visto muoversi qualcosa come 12.920 treni, 42 al giorno: ci siamo distinti come un sistema organico e integrato di servizi logistici al più alto livello di efficienza ed economicità proprio grazie al ruolo essenziale dell’intermodalità. Essa ha permesso l’insediamento di oltre 100 Aziende con 10.000 addetti diretti e indiretti. L’area raccordata con ferrovia destinata ai centri logistici si estende su 220.000 m2, di cui 150.000 assegnati a Wolkswagen Group, che vi ha costruito un edificio per uffici con salone espositivo, spazio mensa, portineria, superfici per formazione e didattica e un magazzino logistico da 60.000 m2. Tra i più importanti terminal ospitati dall’interporto vi è anche quello di Hangartner, che lo utilizza per lo stoccaggio delle merci sia a temperatura ambiente che controllata. Il Centro spedizionieri dispone invece di 80.000 m2 di magazzini raccordati per groupage in import-export, raccolta e smistamento merci, distribuzione, magazzinaggio, assistenza doganale”.

“S&A”: “Quali sono gli assi principali su cui si sviluppano maggiormente i vostri traffici?”.
“MG”: “La direttrice ferroviaria a più alta intensità di traffico intermodale è quella con la Germania, con 20 coppie di treni giornalieri le cui principali destinazioni sono Monaco, Colonia e Rostock. Seguono la Danimarca, con dieci coppie settimanali, i Paesi Bassi, l’Italia e poi ancora Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Polonia e Norvegia”.

“S&A”: “Prima di passare ai progetti di espansione dell’interporto, vale la pena fare una carrellata delle sue infrastrutture logistiche…”.
“MG”: “All’interno della struttura sono presenti 400.000 m2 di magazzini, di cui 250.000 per il secco, 100.000 a temperatura controllata e 50.000 per le merci surgelate. Tutti i magazzini sono alti in media 9 m, con valori compresi tra 8 e 10,5 m. All’interno dei depositi sono presenti inoltre 10.000 m2 di uffici. Oltre alle infrastrutture coperte, figurano 80 m2 di magazzini scoperti e 50.000 m2 di parcheggi a pagamento per mezzi pesanti. L’interporto offre pure servizi doganali, svolti attraverso 500 m2 di magazzini coperti e 15.000 di piazzali doganali. Un’area di 211.000 m2 è invece riservata ad attività direzionali. Altri servizi riservati alle Imprese operanti all’interno dell’area interportuale sono quelli bancari, postali e assicurativi, di ristorazione e ICT. Non bisogna tuttavia dimenticare quelli di portineria, di pesa pubblica e il servizio di Telepass Point. Per quanto riguarda i servizi destinati ai veicoli, sono invece presenti officine di manutenzione, riparazione e lavaggio mezzi, oltre a stazioni di rifornimento. Il servizio di vigilanza è presente 24 ore su 24. Elementi strategici di collegamento tra produzione e mercato, le aree logistiche, utilizzando il sistema viario e ferroviario progettato per favorire l’intermodalità, rappresentano l’integrazione e il completamento delle strutture interportuali”.

“S&A”: “Quali sono i vostri piani per l’espansione dell’interporto?”.
“MG”: “I numeri messi insieme da Quadrante Europa sono destinati a incrementare con l’investimento previsto nell’adiacente area Marangona, con progetti logistici su 1,2 milioni di m2. Si tratta di un insediamento organizzato di Aziende che sarà collegato con un apposito raccordo alla storica ZAI Uno, con le altre superfici del Quadrante Europa e con il complesso sistema autostradale (A4 e A22), ferroviario (Brennero, Bologna, Milano, Venezia) e aeroportuale (lo scalo Catullo si trova nelle immediate vicinanze)”.

“S&A”: “Quali interventi intendete realizzare per il potenziamento del terminal ferroviario?”.
“MG”: “Intendiamo ampliare e integrare il sistema infrastrutturale interportuale provvedendo a realizzare ulteriori impianti idonei a potenziare il ruolo primario di piattaforma di vertice del trasporto combinato e della logistica integrata. Attraverso l’impegno al sostegno del combinato strada-ferrovia, riteniamo di offrire un contributo non solo per il rafforzamento delle relazioni con il Nord Europa, ma anche con gli attuali e futuri mercati dell’Est. Si cercherà di potenziare le funzioni rare, chiamate anche di governo dei trasporti, esercitabili dall’Interporto, sostenendo con determinazione la presenza veronese nelle società che prestano servizi essenziali per l’interporto. E cioè nel trasporto combinato e nella logistica, e coinvolgendo quanto più possibile il vettore ferroviario (FS o altri) nell’organizzazione interportuale. Ma oggi ci troviamo di fronte anche a una nuova e importantissima sfida”.

“S&A”: “Quale?”.
“MG”: “La quarta modalità. L’obiettivo fondamentale che ci stiamo ponendo è dotare il Quadrante Europa di un collegamento con il trasporto marittimo. Se riusciremo, come credo, a fornire servizi significativi come “porto secco”, ovvero come interporto di smistamento verso 25 destinazioni europee, l’Adriatico-Tirreno potrebbe diventare un’ulteriore occasione di sviluppo, di crescita economica e di creazione di posti di lavoro. Da tempo infatti il Consorzio ZAI sta dialogando con il sistema portuale italiano per elaborare piani di sviluppo per l’accesso al mare delle merci provenienti dalla nostra area interportuale e viceversa”.

“S&A”: “Sono previsti anche nuovi collegamenti con la tangenziale e con lo svincolo di Verona Nord?”.
“MG”: “Sì. E’ prevista la realizzazione di un nuovo asse stradale Nord-Sud di collegamento tra la bretella Verona Nord-svincolo Fenilon, a San Massimo, con la Tangenziale Sud, passando dal Quadrante Europa e Marangona. Tali opere serviranno a dare maggiore servizio al casello autostradale di Verona Nord, e a potenziare i collegamenti da e per il Quadrante Europa e la Marangona, con riflessi positivi anche sulla connessione con l’aeroporto Catullo e il Centro Agroalimentare del Quadrante Europa. Oggi tutte le attività dell’interporto, da quelle degli operatori logistici ai terminal ferroviari fino al centro agro-alimentare, gravitano sullo svincolo dedicato a quest’ultimo e su quello di Via Sommacampagna della Tangenziale Sud, che a loro volta collegano l’interporto al casello di Verona Nord sulla A22 e a quello di Verona Sud sulla A4. Si tratta, nel complesso, di un asse stradale di circa 1,4 km con un attraversamento in galleria della attuale tratta ferroviaria Milano-Venezia e del fascio di binari di accesso allo scalo merci del Quadrante Europa. Tale opera in sotterraneo rappresenta la parte più complessa dell’intero intervento, considerando che l’attraversamento in galleria ha uno sviluppo complessivo di circa 80 m”.