Non solo crociere e traffico passeggeri: il porto di Civitavecchia intende puntare anche sul traffico merci, e in particolare di container. Per farlo, però, occorre un nuovo terminal dedicato e soprattutto la realizzazione di collegamenti stradali per mettere in comunicazione il porto non solo con l’area romana e laziale, ma anche con il resto del Centro-Nord.
L’Autostrada Tirrenica e il corridoio Mestre-Civitavecchia risultano, a questo proposito, opere strategiche, come risulta dalle parole di Maurizio Ievolella, Segretario Generale dell’Autorità Portuale di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta.
A lungo Responsabile dell’Area Tecnica dell’Ente, Ievolella ha seguito da vicino l’iter progettuale e amministrativo della nuova piattaforma container e delle altre opere per il potenziamento infrastrutturale del porto.
“Strade & Autostrade”: “Signor Ievolella, su quali volumi si attesta attualmente il traffico merci al porto di Civitavecchia?”
“Maurizio Ievolella”: “Nel 2012 il volume di traffico si è attestato a 11,5 milioni di t sostanzialmente in linea con i dati dell'anno precedente. Nel 2013, rispetto al generale contesto di crisi economica, si stanno registrando degli incoraggianti segnali di ripresa con un +1,4 rispetto al 2012. Significativa, in particolare, la crescita costante della merce che viaggia su container: nel 2012 Civitavecchia è arrivata a 50.965 TEU, con un incremento del 34% rispetto all’anno precedente. E anche all’inizio del 2013 abbiamo assistito a una crescita del 7,9%”.
“S&A”: “Anche il numero dei passeggeri e dei croceristi, però, ha fatto segnare ottime performance. Qual è la vostra strategia in proposito? Civitavecchia diventerà un porto per le merci oppure per i passeggeri?”
“MI”: “Il profilo di mercato più importante è costituito dal segmento cruise. Lo scalo ha assunto profili di eccellenza e la leadership del settore in Europa diventando il primo porto italiano ed europeo per numero di passeggeri e numero di navi con valori pari a 2,6 milioni di persone. La vocazione per i container, quindi, si aggiungerà al già sviluppato comparto dei passeggeri. Non dimenticando, però, anche altri segmenti importanti”.
“S&A”: “Quali?”
“MI”: “Il RO/RO, ad esempio. Il segmento del cabotaggio e delle Autostrade del mare rappresenta un tratto strategico dei fondamentali competitivi con 12 servizi di linea giornalieri e settimanali che uniscono lo scalo ai Paesi del Mediterraneo e alle isole maggiori italiane. I dati confermano il ruolo di Civitavecchia nel trasporto combinato mare-strada imperniato sul RO/RO con quasi due milioni di passeggeri e circa 280.000 mezzi pesanti in transito ogni anno. Nel quadro operativo del segmento cabotiero, assume rilevanza il traffico costituito dalle autovetture nuove in polizza che possono, peraltro, giovarsi di ampie superfici di sosta e stoccaggio in aree portuali ed extraportuali pari a circa 1,2 milioni di m2. Vorrei evidenziare, inoltre, il rilievo assunto dal traffico di prodotti primari e semilavorati dell’acciaio provenienti e diretti alle acciaierie di Terni, che ammontano a circa 2,3 milioni di t all’anno. Vitale risulta anche il traffico dei prodotti carboniferi per circa 6 milioni di t in importazione all’anno diretti al rifornimento dell’importante polo energetico ENEL di Civitavecchia. Ed altrettanto essenziali risultano i prodotti ancillari del ciclo del carbone quali gessi, calcare e ceneri in esportazione per circa 2 milioni di t. Apprezzabile il nuovo traffico di prodotti Reefer rappresentati da frutta fresca in importazione che viene inviato in tutta Italia con la modalità stradale per circa 150.000 t all’anno. I mercati di riferimento del porto di Civitavecchia si completano con i macchinari speciali in esportazione della Grande Meccanica SpA e i prodotti energetici derivati da petrolio e olio combustibile, grazie al terminal offshore a 2,5 miglia dalla costa, collegato ai depositi costieri tramite pipeline sottomarine”.
“S&A”: “Per il traffico container, invece, servono nuove infrastrutture”.
“MI”: “Esatto. Negli ultimi anni il completamento del nuovo terminal e i collegamenti diretti con clearance doganale fino all’interporto di Orte hanno permesso a questa categoria di merci di svilupparsi notevolmente. Per il futuro, però, stiamo pensando a un ulteriore salto di qualità: la Piattaforma Logistica Lazio. Si tratterebbe di un investimento interamente privato, in quanto il terminal ricadrebbe nella concessione della Compagnia Porto Civitavecchia SpA (Gruppo Gavio, ENEL e Unicredit, che ha “assorbito” la partecipazione Italpetroli) per la Darsena Energetico Grandi Masse, adiacente alla centrale a carbone ENEL di Torre Valdaliga Nord. Oltre al molo carbonifero per l’approvvigionamento della centrale, il progetto prevedeva fin dall’inizio una banchina multipurpose che oggi potrebbe essere destinata a terminal container. Se il progetto andasse in porto, sarebbe ovviamente necessario un accordo preliminare con un player della logistica dei container. L’infrastruttura potrebbe garantire la movimentazione di oltre 1 milione di TEU. Di più, al momento, non è possibile aggiungere”.