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Pedemontana Veneta: ok all’aumento Irpef per completare la superstrada

Via libera del Consiglio regionale del Veneto all’addizionale Irpef (sopra i 28mila euro di reddito lordo) per finanziare la Pedemontana Veneta (valore attuale equivalente di 300 milioni di euro di contributo pubblico), e così aggiustare il Pef, permettere il closing con le banche e la conclusione dell’opera in project financing.

Una scelta dolorosa, quella dell’aumento delle tasse regionali, che si è rivelata però una scelta obbligata dopo la certificazione da parte degli esperti nominati dalla stessa Regione che il piano era insostenibile e la convenzione mal congegnata, e l’indisponibilità del Governo a versare altri contributi pubblici statali dopo i 615 milioni già stanziati (in due tranche, l’ultima nel 2013) su 2,2 miliardi di costo complessivo (si tratta, di un’autostrada e una concessione regionale).

Il Consiglio Regionale del Veneto, con 27 voti a favore e otto contrari, ha approvato la variazione alla manovra finanziaria regionale che prevede l’introduzione di una addizionale Irpef per il completamento della superstrada “Pedemontana Veneta”. La proposta prevede l’applicazione dell’addizionale per tre scaglioni di reddito per un solo anno. La maggiorazione è dell’1,6% per i redditi dai 28 mila euro ai 55 mila euro, del 2% per i redditi oltre 55 mila fino a 75 mila e del 2,1% per i redditi sopra i 75 mila euro. Confermata l’aliquota agevolata allo 0,9% per i disabili o che hanno a carico un disabile con reddito annuo non superiore a 45 mila euro.

La votazione è giunta al termine di un acceso dibattito, con scambi di accuse tra maggioranza e opposizione, mentre il governatore Luca Zaia aveva reso noto che per scongiurare l’applicazione, anche per il solo 2018, della maggiorazione dell’addizionale – necessaria per sterilizzare, in termini di rispetto del Fiscal Compact, il ricorso a nuovo debito per 300 milioni di euro per il completamento della Superstrada Pedemontana Veneta – la giunta veneta ha adottato la proposta di un disegno di legge nazionale di iniziativa regionale da sottoporre al Consiglio per l’approvazione. Lo scopo è di chiedere al Governo e al Parlamento nazionale che venga assegnato alla Regione Veneto uno spazio finanziario di 300 milioni di euro nell’ambito degli spazi finanziari (500 milioni di euro) che nella Legge di Bilancio dello Stato 2017-2019 sono previsti a favore delle Regioni per la realizzazione di investimenti.

Restano però molte incognite: le conseguenze dell’Iva sul nuovo Piano economico e finanziario (1,45 miliardi di euro), il rischio che i pedaggi della futura autostrada non riescano a coprire i canoni di disponibilità dovuti al Consorzio Sis (12,1 miliardi in 39 anni al Consorzio che deve completare l’opera).

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