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Ingegneri: a febbraio boom per le gare di progettazione

Ancora un mese contrassegnato da una decisa crescita per quanto riguarda le gare per i servizi di ingegneria e architettura: in base ai dati rilevati ed elaborati dal Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri, nel mese di febbraio sono state bandite gare (senza esecuzione) per un importo complessivo che sfiora i 30 milioni di euro, circa il quadruplo di quanto rilevato nel mese di febbraio del 2016. E un’altra buona notizia arriva sul fronte del decreto parametri: le tabelle ministeriali di riferimento per comporre i bandi sono usate nella quasi totalità dei casi. Unico allarme arriva sugli importi a base d’asta: si sta manifestando una tendenza a diluire i bandi, polverizzando le opportunità di lavoro. Il 41% delle gare si colloca sotto i 20mila euro.

Secondo gli ingegneri, su questi numeri potrebbe pesare molto (in positivo) l’effetto Codice. L’entrata in vigore del decreto 50 del 2016 e l’attivazione del divieto di appalto integrato hanno indotto le stazioni appaltanti ad incrementare la pubblicazione dei bandi di gara per i soli servizi di ingegneria. «Non accenna invece a migliorare – proseguono – la situazione per quanto concerne il rispetto delle indicazioni Anac relative all’obbligo di indicazione del criterio utilizzato per il calcolo del corrispettivo posto a base d’asta e della pubblicazione del relativo schema di calcolo». In questo caso i riferimenti sono vari: l’ultimo è rappresentato dalle linee guida Anac n. 1 del 2016 sui servizi di architettura e ingegneria, pubblicate circa cinque mesi fa. In più della metà dei bandi, nonostante le sollecitazioni dell’Anticorruzione, non è indicato il criterio utilizzato. Va invece esaurendosi il numero di bandi da rendere nulli a causa dell’utilizzo di criteri di calcolo diversi da quelli previsti nel Dm parametri: a febbraio, appena lo 0,4% dei bandi.

«La decisa impennata dei bandi di gara per servizi di ingegneria e architettura senza esecuzione dei lavori – commentano poi dal Cni – dovrebbe apportare indubbi benefici ai professionisti il cui grado di competitività è limitato quasi esclusivamente a questa tipologia di gare». In realtà, però, per gli ingegneri c’è il rischio che gli appalti vengano polverizzati in tante piccole gare per servizi di poca entità da affidare sulla base del massimo ribasso offerto: nel mese di febbraio, ben il 41,4% dei bandi aveva l’importo a base d’asta inferiore ai 20mila euro. Ciononostante, i ribassi di aggiudicazione si sono assestati su valori compresi tra il 30% e il 40%, «sintomo che la dignità dei professionisti non consente di scendere sotto una certa soglia per non vedere svilite le proprie competenze». Continuano tuttavia a registrarsi casi in cui i ribassi raggiungono valori decisamente più elevati. Il picco massimo del mese è stato pari al 66,8 per cento.