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Guida in auto: sicurezza stradale troppi gli imprudenti

La Polstrada sanziona ma, ovviamente, non è solo un problema di repressione delle violazioni al Codice della Strada. E’, soprattutto, una questione di educazione stradale

La distrazione può fare danni. A noi stessi e agli altri. Tanto più quando siamo in macchina. Con sempre maggiore insistenza, infatti, mass-media e addetti ai lavori ribadiscono la necessità di prestare una maggiore attenzione quando si è impegnati al volante.

Eppure, basta fermarsi un attimo a guardare il traffico e si vede una variegata umanità di  guidatori indaffarati con il navigatore satellitare, con lo smartphone, a cercare la frequenza della radio preferita e molto altro ancora. Che, tradotto in termini concreti, significa che si percorrono, “al buio”, parecchi metri di strada. Questa gravissima assenza di concentrazione può innescare degli incidenti. E’ un comportamento censurabile, sanzionato dalle Forze dell’Ordine. Ma non è solo una questione contravvenzionale, di punti della patente che svolazzano via. E’, soprattutto, un fatto culturale. Di buona educazione stradale. Chi guida, d’altronde, molto banalmente, deve tutelare la propria e altrui incolumità. Perché, spesso, della dabbenaggine di un incosciente ne fa le spese chi non c’entra nulla.

Secondo un’indagine promossa dalla compagnia assicurativa online Quixa e condotta dall’istituto di ricerca “MPS Evolving Marketing Research”, quasi il 40% degli automobilisti ammette di utilizzare i dispositivi tecnologici presenti in auto mentre è al volante. Il navigatore satellitare è il più gettonato: l’84% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni confessa di distrarsi per impostarlo o cambiare la stazione radio. Il telefonino si conferma una continua tentazione: il 23,5% degli intervistati ammette di utilizzarlo senza vivavoce o auricolare. L’indagine offre altri interessanti spunti di riflessione. Perché c’è chi si diletta in altro: il 29% degli automobilisti mangia e beve mentre è impegnato nel traffico; quasi il 23% si gira per guardare i bambini; il 15% confessa di pettinarsi, truccarsi o aggiustarsi la cravatta alla guida.

Polstrada, Carabinieri, Polizie municipali hanno incrementato i controlli sulle violazioni comportamentali che possono portare a conseguenze irrimediabili. Tra quelle più rilevanti quelle relative alla velocità (art. 142 CdS), all’uso delle cinture di sicurezza (art. 172) e dei cellulari (art. 173), alla guida in stato di ebbrezza (art. 186). Si è provveduto, inoltre, a intensificare i servizi mirati alla repressione del “lampeggio di segnalazione”, inopportunamente finalizzato ad avvertire gli altri utenti della presenza degli uomini in divisa. Una strampalata forma di solidarietà di cui fare a meno.