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Entro tre anni sarà conclusa la Pedemontana Veneta

Poco più di tre anni al taglio del nastro della Pedemontana Veneta, lo aveva ribadito con più forza il Governatore Zaia dopo la firma del contratto con il concessionario Sis. Si sblocca il cantiere della pedemontana. Si riparte con i lavori, schiacciando il piede sull’acceleratore. 3 anni dunque per vedere completata la più importante infrastruttura italiana. Parola d’ordine: trasparenza. E Zaia era tornato sulla questione che ha sconvolto, scombinato, pasticciato l’iter della pedemontana veneta, quel contestato e controverso flusso dei traffici, fatto all’italiana, quindi privo di una regolamentazione comune e condivisa.

Un accordo migliorativo, come ripete l’assessore De Berti. E così è stata cancellata dal bilancio di previsione 2018 la pretesa dell’Irpef che doveva finanziare l’opera. Centinaia le persone assunte negli ultimi mesi per un totale di 1200. Si è iniziato ad affrontare il nodo espropri. lo stato dell’arte: lavori già iniziati lungo circa 80 km dei futuri 94 del tracciato. Tra le opere principali ci sono le due gallerie: quella di Sant’Urbano è ultimata, l’altra a Malo vedrà gli scavi nei prossimi mesi. L’accordo rivede i flussi di traffico, scesi da 33.000 veicoli previsti nel 2009 ai 27.000 di adesso e un risparmio per la regione di 6,7 miliardi.

Un contributo regionale, in conto costruzione, di 300 milioni di euro che si va ad aggiungere al contributo statale assegnato in varie fasi per 614 milioni; incasso dei pedaggi direttamente da parte della Regione; remunerazione del concessionario solo con canone di disponibilità; aumento del rischio di disponibilità in capo al concessionario; obbligo di una data certa per il closing finanziario e introduzione di termini vincolanti e penali per il pagamento degli espropri.

Il project financing e concessione restano, ma in sostanza il “rischio vero” della concessione “calda”, cioè quello del traffico, è ora in capo alla Regione, che dunque rischia in futuro di avere incassi inferiori al canone che deve pagare al concessionario.

Nei mesi scorsi si era arrivati ad un passo dal blocco dei lavori, ormai giunti ad un avanzamento medio attorno al 35% (anche se i Comitati del «No» parlano del 20%) a causa della incapacità del concessionario SIS di trovare sul mercato il necessario prestito da 1,6 miliardi di euro; l’opera costa 2,25 miliardi, ai quali vanno aggiunti Iva e oneri finanziari, e si arriva così a 2,9 miliardi.

Dal primo gennaio 2017 le competenze sono tornate in capo alla Regione Veneto, che ha creato una apposita struttura organizzativa. La squadra, sostenuta da un pool di tecnici e giuristi, che ha messo a punto il «Terzo Atto Convenzionale», modificativo della Convenzione del 21/10/2009 e dell’atto aggiuntivo del 18/12/2013, approvato dalla Giunta Regionale il 16 maggio 2017.

Il nodo è quello delle stime di traffico: 33.000 veicoli giorno nello studio del promotore risalente al 2003, appena 15.200 veicoli in quello del 2016 realizzato per Cdp e Bei. Regione Veneto ne ha commissionato uno proprio all’inizio di quest’anno, che fissa il Traffico Giornaliero Medio di circa 20 mila veicoli, aumentati a 27mila applicando uno sconto del 23% per i veicoli leggeri e del 16% per quelli pesanti alle tariffe di pedaggio previste. Ed è su questa stima che il Pef è stato rivisto non solo con il concessionario ma anche Cdp, Bei e i Ministeri dei Trasporti e dell’Economia.

Il blocco dell’opera o la risoluzione del contratto, come proposto da alcuni, è considerato impossibile per gli enormi danni che comporterebbe. Ricapitolando per maggiore chiarezza, con la convenzione del 2009, il PEF prevedeva ricavi complessivi per il concessionario tra tariffa e canone di 18,8 miliardi, l’eventuale riequilibrio da parte della Regione e un bond del Concessionario di 1,6 miliardi. Il nuovo PEF prevede ricavi per Sis, solo da canone per 12,1 miliardi, dunque entrate certe ma nessun possibile riequilibrio da parte della Regione.

La Regione ha già firmato, il 20 maggio, il contratto per il mutuo di 300 milioni con Cassa Depositi e Prestiti. L’erogazione del contributo al Concessionario è subordinata al raggiungimento del closing finanziario, termine ultimo, fine gennaio 2018.

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