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Def e Manovra, tutte le novità

È atteso per domani, martedì 11 aprile, il via libera del Consiglio dei ministri al Documento di economia e finanza, accompagnato dal Programma nazionale di riforme.

Il Def ridisegnerà il quadro macroeconomico italiano, inglobando la correzione del deficit strutturale pari allo 0,2% del Pil chiesta dall’Ue per evitare una procedura sui conti pubblici. Per reperire le risorse, circa 3,4 miliardi, il Mef punta soprattutto a tagli della spesa e lotta all’evasione Iva. Secondo gli ultimi rumors, il Governo starebbe inoltre pensando a un riordino delle accise sui tabacchi, che dovrebbe portare nelle casse pubbliche circa 200 milioni di euro. Nessun ritocco in vista invece, al momento, su alcolici e benzina.

Ecco in sintesi alcuni interventi che dovrebbero far parte del Programma nazionale delle riforme:

REDDITO DI INCLUSIONE – Nel piano del governo ci dovrebbe essere una parte dedicata alla lotta alla povertà. L’ipotesi e quella di estendere il reddito di inclusione a chi perde il posto di lavoro.

CUNEO FISCALE – Per dare una spinta all’occupazione il governo punta ad un taglio del cuneo fiscale, attraverso la riduzione dei contributi a carico di imprese e lavoratori. L’ipotesi più probabile riguarda la decontribuzione per le assunzioni stabili degli under 35.

VOUCHER – Dopo l’abolizione dei voucher l’esecutivo punta ora a una nuova regolamentazione del lavoro occasionale. Tra le diverse ipotesi in campo prende quota una riproduzione riveduta e corretta del lavoro a chiamata. L’idea e quella di eliminare i vincoli di età attualmente in vigore (meno di 25 anni e piu di 55), e di allargare il campo di applicazione.

CONCORRENZA – Il ddl concorrenza è una delle riforme chiave che il governo intende completare. Nel testo del disegno di legge figurano tutta una serie di materie a tutela dei consumatori: dagli sconti sull’Rc auto alla questione dei farmaci di fascia C con obbligo di ricetta, che possono essere venduti solo in farmacia.

PRIVATIZZAZIONI – Il governo è intenzionato a mettere a punto un piano di privatizzazioni che tendenzialmente dovrebbero portare nelle casse dello Stato circa 8 miliardi. Ma la materia è scottante e politicamente sensibile. Il Pd, il partito di maggioranza del governo, ha già espresso la propria contrarietà a ulteriori dismissioni.

Si avvicina anche l’appuntamento con la manovrina da 3,4 miliardi chiesta dalla Ue per riportare i conti pubblici all’interno dei parametri comunitari. Si tratta di correggere per un importo pari allo 0,2 per cento del Pil il deficit atteso per quest’anno. Per reperire le risorse il Mef punta soprattutto a tagli della spesa e lotta all’evasione Iva.

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