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Accordi quadro: per Anas c’è rischio rallentamento delle le gare in corso e in arrivo

Con la risposta di Cantone alla richiesta del MIT sugli accordi quadro all’Anas, la società che più di tutte sta utilizzando questo sistema, (affidamento previsto dalle direttive europee 2014 sugli appalti) che manda in gara i lavori per interventi di manutenzione straordinaria con progetti definitivi, l’Anac ha posto una precisazione. Viene confermato che in base al nuovo Codice Appalti l’accordo quadro si deve mettere a gara solo sulla base del progetto esecutivo, salvo poche eccezioni. Tutte le gare sono state affidate con progetto definitivo quindi potrebbero essere da rivedere quelle che riguardano nuove opere e parti strutturali delle opere d’arte.

Una decisione che rischia di travolgere non solo la gara da 135 milioni per la messa in sicurezza della SS131 Carlo Felice in Sardegna, particolarmente sugli svincoli e sulle parti strutturali con nuove opere d’arte, ma anche parte delle gare Anas in corso e parte di quelle in arrivo.

L’accordo quadro è un istituto che si applica, oltre ai servizi ed alle forniture, ai soli lavori di manutenzione o comunque aventi carattere di ripetitività e serialità, ovvero per quei lavori da effettuarsi con una serie di interventi, non predeterminati nel numero, in un determinato arco di tempo, secondo le esigenze della stazione appaltante, ma certamente non per quei lavori di singole opere o di più opere racchiuse in un progetto unitario, che richiedono uno specifico bando di gara per individuare l’operatore economico in grado di realizzarlo alle migliori condizioni tecnico­ economiche per l’Amministrazione.

L’Anas di Armani ha messo in gara negli ultimi due anni circa 200 lotti ad accordo quadro per la manutenzione di pavimentazioni stradali, segnaletica, impianti in galleria, ponti e viadotti, barriere stradali, per un valore di 2 miliardi di euro. La spesa annuale in manutenzione negli ultimi due anni è raddoppiata, 600 milioni. I lotti aggiudicati per 465 milioni di euro e le gare in corso per 1.560 milioni di euro.

Tutte queste gare Anas sono sulla base di progetti definitivi, ma Cantone spiega nella lettera al Mit che questo si può fare in base all’articolo 216 comma 4 solo per la manutenzione straordinaria che non investa le parti strutturali delle opere e in particolare interventi su ponti e viadotti.

Certamente non per le “nuove opere”, come gli svincoli della Carlo Felice, e non per le manutenzioni su parti strutturali. Per il futuro, le regole con i Decreti Attuativi del Ministero dovrebbero essere ancora più restrittive, perché il Codice Appalti ammette una progettazione semplificata da mettere a gara solo per gli appalti di manutenzione che arriveranno sino ad un massimo di 2,5 milioni.