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Ue: Juncker, piano investimenti funziona

Il piano per gli investimenti della Commissione europea, concepito per mobilitare 315 miliardi di euro in tre anni, verrà esteso anche oltre la scadenza originale del 2018, che concluderà così solo la prima fase triennale.

Lo ha deciso il collegio dei commissari al termine della riunione, servita per fare il punto della situazione a un anno dal varo del cosiddetto “piano Juncker”, dal nome del presidente della Commissione che l’ha concepito all’inizio del suo mandato per risollevare l’economia del vecchio continente attraverso la realizzazione di nuove infrastrutture e la mobilitazione di fondi pubblici e privati.

Il piano ruota attorno un fondo speciale (Efsi, fondo europeo per gli investimenti strategici) gestito dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). Dotato di 21 miliardi di garanzia, l’Efsi dovrebbe generare un effetto leva fino a 315 miliardi di euro da spendere in grandi opere fino al 2018.

Dopo un anno circa 150mila piccole e medie imprese sono state selezionate per ricevere accesso al credito, sono stati approvati 64 progetti infrastrutturali, consentito l’avvio di oltre 100mila nuove imprese (startup), per circa 100 miliardi di investimenti innescati fin qui, secondo le previsioni.

Il piano per gli investimenti sta funzionando, sconfiggendo i pessimista , sostiene il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker. L’Efsi a sta creando occupazione e attivando investimenti nell’economia reale ogni giorno, ed è per questo che si propone di estenderlo oltre il 2018.