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Piano Juncker in pista per salvare le Pedemontane lombarda e veneta

La Bei (Banca europea per gli investimenti) sta esaminando i piani finanziari (in project financing) delle due autostrade Pedemontane, lombarda e Veneta, per finanziarle con il Piano Juncker, cioè il fondo di garanzia Efsi (European fund for strategic investments). La notizia è confermata sia dal Ministero delle Infrastrutture che fonti lombarde e venete interessate.

La Pedemontana Lombarda ha un costo complessivo di 4,2 miliardi di euro, e cerca dalle banche 2,5 miliardi di finaziamenti a debito; quella Veneta ha un costo di 2,258 miliardi di euro, e 1,5 miliardi di euro + Iva da reperire dalle banche. In tutto si tratta dunque di trovare prestiti Bei, garantiti dall’Efsi, per quattro miliardi di euro.

Da anni le due società concessionarie, mentre procedono nei cantieri (a singhiozzo) utilizzando i finanziamenti pubblici (in gran parte) e l’equity dei soci (in parte minore) cercano disperatamente banche disposte a finanziarle, ma i “financial closing” (contratti di prestito a lungo termine, in project financing) sono sempre sfumati, slittati, rinviati, complici la crisi finanziaria internazionale e il valore “monstre” dei prestiti da reperire, a lungo termine.
In realtà i due closing non sono mai sembrati davvero vicini, nonostante le trattative con Cassa depositi e prestiti siano in piedi da anni, e nonostante gli sconti fiscali ottenuti da Pedemontana Lombarda nel 2015 (la cosiddetta defiscalizzazione, per un valore attualizzato di 393 milioni di euro, delibera Cipe 24/2014, in Gazzetta a gennaio 2015, che si sono aggiunti ai 1.245 milioni di euro di finanziamento pubblico già esistente) e i finanziamenti cash assegnati dal governo Letta alla Pedemontana Veneta (370 milioni di euro dal decreto Fare 69/2013, che si sono aggiunti ai 244 già esistenti e alla garanzia della Regione Veneto sul rischio traffico).

Il Piano Juncker sembra dunque essere l’ultima speranza per proseguire i cantieri delle due autostrade in project financing, avviati nel 2010 per quella lombarda (e oggi al 35% circa di avanzamento) e nel 2011 per quella veneta (oggi al 25% circa di avanzamento).
«Il Piano Juncker d’altra parte serve a questo – spiega un fonte vicina al dossier – a finanziare infrastrutture che non riuscirebbero a trovare prestiti sul mercato». Tuttavia nessuno conferma che le due istruttorie siano in fase avanzata, né che sia scontato che le due autostrade possano ottenere successo: teniamo presente che nel 2015 con il Piano Juncker la Bei ha finanziato in tutta Europa operazioni per tre miliardi di euro, con le due Pedemontane italiane si tratterebbe di concedere prestiti per 4 miliardi di euro tutti in Italia in un solo anno (i contratti).

Sulla Pedemontana Lombarda si sono registrate polemiche per una frase del Ministro Graziano Delrio dopo un incontro a Roma con una delegazione dei Cinquestelle lombardi, critici sull’opera. «Abbiamo ereditato quest’opera – ha detto il Ministro delle Infrastrutture – ma se mi chiedete cosa avrei fatto io, mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Da parte del Ministero, però, non ci saranno altri finanziamenti».

Una frase, quest’ultima, che sembra far capire di una ulteriore richiesta di aiuto pubblico da parte della concessionaria (controllata dalla Regione Lombardia). E che – insieme a resoconti dei Cinquestelle circa presunte “stroncature” dell’opera da parte di Delrio – ha scatenato la reazione del presidente lombardo Roberto Maroni: «Ho letto qualche giorno fa – ha detto Maroni a fine giunta – alcune dichiarazioni del ministro Delrio su Pedemontana che mi hanno molto sorpreso. Pare abbia detto che si tratta di un’opera inutile che il governo non vuole sostenere. Mi hanno stupito perchè il giorno prima c’era stato un incontro, sempre a Roma, organizzato dalla presidenza del Consiglio dei ministri, in cui lo stesso Delrio si è impegnato a continuare a sostenere l’opera».

Dal Ministero delle Infrastrutture smentiscono però seccamente che Delrio si riferisse a nuove richieste di aiuto, che non sono state presentate, e annunciano che si sta lavorando con la Bei per ottenere i prestiti dal Piano Juncker.