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Patto per il Sud: in Sicilia opere per 2,5 miliardi

Punterà quasi tutto su infrastrutture e ambiente il “Patto per la Sicilia”, il documento elaborato dall’amministrazione guidata da Rosario Crocetta ed ora all’attenzione del Governo. In tutto 149 progetti immediatamente cantierabili e da realizzare nel prossimo biennio (2016-2017), dal valore di ben 2,5 miliardi. Un piano ambizioso, almeno nelle intenzioni della Regione Siciliana, poiché ad oggi non è ancora chiaro quante e quali risorse saranno disponibili.

Il complesso degli interventi, infatti, previsti nell’ambito del complessivo “Patto per il Sud”, il quadro di riferimento entro cui si collocheranno le scelte operative di Palazzo Chigi per il Mezzogiorno, è ancora in corso di definizione nel confronto tra Governo, Regioni e Città Metropolitane e i tempi di approvazione non sono definiti.

«Il negoziato politico instaurato con il Governo – spiega Mariella Lo Bello, assessore regionale alle Attività Produttive – è stato avviato a partire da ottobre scorso. Dopo un’accelerazione iniziale, tra la fine di ottobre e la prima metà di novembre, ad oggi non abbiamo ancora avuto alcun ritorno. Al momento, infatti, non è ancora noto quante e quali risorse saranno a disposizione della Sicilia».

Per ogni opera è specificato il livello di progettazione esistente e l’anno di inizio dei lavori, tra 2016 e 2017.
«I progetti inseriti nel nostro documento – continua l’assessore Lo Bello- sono tutti interventi che riteniamo assolutamente prioritari e strettamente legati tra loro. Li abbiamo selezionati seguendo uno schema concordato con il Governo sulla base del carattere di urgenza e del livello di progettazione e sono stati individuati con il supporto degli uffici tecnici di tutti gli assessorati».

In particolare, del fabbisogno di 2,5 miliardi individuati dall’amministrazione regionale, 507,3 milioni vanno alla viabilità primaria e 315 milioni alla viabilità secondaria e minore (collegamenti con la rete autostradale e strade di scorrimento), mentre ulteriori 391 milioni sono programmati per il Consorzio autostradale siciliano (CAS), concessionario per la gestione dell’A20 Messina-Palermo, A18 Messina-Catania e per la Siracusa-Gela. Per la progettazione delle infrastrutture stradali sono individuati 40,4 milioni. «A questo proposito – continua l’assessore – abbiamo ipotizzato un fondo di rotazione per le progettazioni, per far sì che le amministrazioni locali possano dare esecuzione a interventi fattibili in tempi brevi».

Ulteriori 200 milioni serviranno per le dighe e 150 per la portualità delle isole minori. Nello specifico, a Lampedusa, Linosa e Ustica sono previsti interventi di bonifica dall’amianto, mentre per Pantelleria si punterà a viabilità, sistema idrico, ciclo dei rifiuti, edilizia scolastica e fognature. Alla sicurezza degli edifici pubblici andranno, poi, 30 milioni.

Sono, invece, 846 milioni i fondi dedicati al capitolo “Ambiente”. La priorità sarà data agli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico a cui sono riservati fondi per 368 milioni. Altri 246 serviranno complessivamente per le bonifiche e 50 alla strutturazione di presidi di protezione civile.

Per turismo e cultura sono individuati 70 milioni che vanno, in particolare, alla realizzazione di impianti sportivi (50 milioni), ad itinerari turistici e naturalistici (12 milioni), ai siti culturali (otto milioni).
L’ultimo capitolo è destinato allo Sviluppo economico e produttivo, dal valore di 343 milioni. Tra questi, i fondi per l’area di crisi di Gela (100 milioni) e di Termini Imerese (50 milioni), 120 milioni per il credito d’imposta, 44 per la cantieristica navale, 21 per interventi infrastrutturali per le Aree Industriali e 8,5 milioni per Ismett, l’istituto di trapianti palermitano.

Ma le proposte ritenute strategiche dalla Giunta regionale, non hanno mancato di suscitare le reazioni da parte di chi è rimasto fuori. A partire dagli enti locali e dagli esponenti del Parlamentino siciliano, ed in particolare della Commissione bilancio, che hanno lamentato un mancato coinvolgimento nel processo di elaborazione del documento e sui criteri d’inserimento e di distribuzione delle risorse.

«Il Governo – conclude Lo Bello – ci aveva dato solo pochi giorni per elaborare il nostro programma. Stiamo già valutando rimodulazioni e integrazioni, con il supporto degli altri attori del territorio».
Nella discussione si è inserita anche Ance Sicilia, che ha elaborato un elenco di progetti immediatamente cantierabili, da aggiungere all’elenco degli interventi è contenuto dalla delibera 344 di Giunta “Patto per lo sviluppo della Regione siciliana 2015 (Patto per il Sud)- Interventi” , approvata dall’esecutivo regionale il 29 dicembre scorso e che integrava una precedente delibera del 26 novembre “Patto per la Sicilia”.

In tutto 419 interventi per un totale di circa 2,5 miliardi. «Visto che i fondi europei adesso escludono quasi del tutto il finanziamento di infrastrutture – ha spiegato il presidente dell’Ance Sandro Cutrone – il ‘Patto per la Sicilia’ è l’ultima carta che resta da giocare per i prossimi anni. Chiediamo anche di inserire nella Legge di Stabilità misure perché siano bandite al più presto tutte le gare d’appalto dei progetti cantierabili e di razionalizzare le risorse per potenziare l’attività degli Uffici regionali gare e velocizzare le procedure di aggiudicazione degli appalti».