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Nuove strade? Da sole non cancellano code e inquinamento

“La qualità del trasporto delle persone o delle merci non dipende solamente dalla qualità (e dalla quantità) delle infrastrutture o dei mezzi. Per far funzionare al meglio la “mobilità”, evitando rallentamenti e ingorghi che si trasformano automaticamente in inquinamento, occorre un piano strategico, occorre avere una visione d’insieme perché il trasporto è come un’intricata rete nella quale s’intrecciano strade e ferrovie, aeroporti, flussi di persone che vanno al lavoro e di ragazzi che vanno a scuola, migliaia di tonnellate di prodotti che devono raggiungere i punti di vendita e di materie prima che devono essere consegnate alle industrie e ai laboratori artigianali.

La qualità del trasporto dipende, in altre parole, dalla capacità degli amministratori di sapere avere una visione d’insieme e di saper fare sistema”.
Ad affermarlo è Doriano Bendotti, segretario provinciale della Fai Conftrasporto di Bergamo, che intervistato da L’Eco di Bergamo nell’ambito di un inserto dedicato al trasporto merci, ha chiesto la convocazione, con la regia della Provincia e di tutti gli operatori interessati, degli Stati generali della mobilità e del trasporto. Invitando le istituzioni che, con diversi ruoli, “guidano” la città e la provincia a discutere di strade, ferrovia, scalo merci, interporto, aeroporto e di tutto quanto riguarda la mobilità sul territorio provinciale “con un senso compiuto, con una logica.
Recentissimamente il presidente nazionale di Fai Conftrasporto e vicepresidente nazionale di Confcommercio, Paolo Uggè, ha richiamato l’attenzione di una Autorithy per far funzionare finalmente il piano della logistica nel nostro Paese”, ha commentato Doriano Bendotti, “Bergamo dovrebbe fare, in scala, lo stesso percorso”.