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Multe: Milano, Torino e Genova con incassi giù del 40%

Più disciplinati o più avari nei pagamenti? Difficile stabilire con qualche certezza in quale direzione stiano evolvendo i comportamenti degli automobilisti italiani, fatto sta che la strada offre ai bilanci dei Comuni molte meno soddisfazioni di un tempo: nei primi sei mesi di quest’anno, le amministrazioni locali hanno incassato multe per 476 milioni di euro, cioè il 12,2% in meno rispetto ai soldi raccolti nella prima metà dell’anno scorso.

Le regioni del Nord Ovest, trainate soprattutto dall’attivissima polizia locale milanese, continuano a registrare in proporzione le cifre più pesanti, ma mostrano quest’anno anche il calo più vistoso: in Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia e Liguria i 188,8 milioni riscossi da gennaio a giugno rappresentano un calo del 23,2% rispetto allo stesso periodo del 2015. Riduzioni un po’ meno vistose si incontrano nel Mezzogiorno e nelle Isole, mentre le aree del Nord Est e del Centro si mantengono sostanzialmente sugli stessi ritmi del recente passato.

I calcoli non comprendono il dato di Roma, che per un problema di contabilizzazione non ha registrato gli incassi da multe del 2016 nel Siope, il cervellone telematico del ministero dell’Economia che monitora incassi e pagamenti di tutti gli enti pubblici e offre la selva dei numeri riportati in questa pagina. L’assenza di Roma, dove comunque gli incassi effettivi sembrano in linea con quelli dello scorso anno (circa 150 milioni all’anno, 70 nel primo semestre), non incide sul confronto con l’anno scorso, da cui la Capitale ovviamente è stata esclusa. Sulla base di questa tendenza complessiva, gli incassi comunali del 2016 dovrebbero attestarsi a fine anno intorno agli 1,1 miliardi, con una flessione superiore a 200 milioni rispetto al 2015.

Le oscillazioni registrate nelle varie città dipendono da un nodo di fattori congiunturali difficile da districare. Così come è variabile il rapporto tra incassi e sanzioni comminate, soprattutto considerando i diversi tempi entro i quali le multe vengono saldate. Né può dirsi uniforme l’andamento delle infrazioni rilevate: basti ad esempio osservare come la violazione dei varchi Ztl sia stata in forte crescita a Torino e in calo a Modena, dove le sanzioni sono generalmente diminuite del 20% circa. Anche se nella città emiliana – spiega l’assessore al bilancio e smart city, Ludovica Carla Ferrari – «non erano attivi sistemi automatici di rilevamento della velocità. E proprio oggi entra in funzione l’autovelox fisso in tangenziale, un progetto atteso da tempo ai fini della sicurezza, dopo che i tre precedenti sistemi erano stati disattivati negli scorsi anni, anche a causa dell’alluvione».

Tornando ai puri incassi, sono invece tante le ragioni che rendono interessante il caso di Milano. Il capoluogo lombardo si conferma anche quest’anno il più “produttivo”, ma gli introiti finora realizzati nel 2016 con le multe viaggiano a ritmi inferiori del 41% rispetto a quelli dell’anno scorso.

Attenzione, però: il 2015 è stato il periodo di grazia delle multe meneghine, che hanno portato a Palazzo Marino 200 milioni di euro (250 euro a patentato, anche se naturalmente è stato alto il contributo di chi arriva da fuori), contro i 140 milioni del 2014. Se la frenata di gennaio-giugno fosse confermata anche nei prossimi mesi, Milano tornerebbe dunque ai livelli ordinari precedenti alla “fiammata” del 2015. Resta il fatto, però, che nel bilancio preventivo del 2016 il Comune ha stimato un’impennata ulteriore del 34% rispetto all’anno scorso, che numeri alla mano faticherà a tradursi davvero in pratica.

L’evoluzione dei numeri vede intanto crescere Bologna, Padova e Pisa, a conferma del fatto che, con l’eccezione di Lecce, le multe sono compagne quotidiane soprattutto per gli automobilisti del Centro Nord. Il patentato medio del Nord Ovest nei primi sei mesi dell’anno ha già pagato verbali per 18,6 euro, cioè più del doppio dei versamenti medi pro capite nel Sud e molto oltre il triplo di quelli registrati nelle Isole.

A dividere le due Italie delle multe è un insieme di più elementi, che spaziano dalla frequenza dei controlli all’efficacia della riscossione. La trasformazione in pagamenti effettivi delle somme «accertate» nei bilanci dei Comuni e nei verbali della polizia locale è un problema diffuso, ma raggiunge il culmine al Sud.

Se non si chiude in fretta il limbo della riforma della riscossione locale, avviata nel 2011 con la previsione di un’uscita rapida di Equitalia dal campo dei tributi locali ma poi rimasta inattuata, la macchina degli incassi è destinata a veder declinare ulteriormente le proprie performance. In questo quadro, lo sconto del 30% sui verbali pagati entro cinque giorni introdotto nel 2014 rischia di alleggerire solo il conto dei cittadini “pagatori” abituali, che si sarebbero presentati alla cassa a prescindere dal bonus, senza cambiare davvero le abitudini di chi evita il versamento contando sulla possibilità di farla franca.