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Mit, Autostrade: investimenti 2008-2015 in ritardo

Investimenti autostradali in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Le società concessionarie al 31 dicembre 2015 hanno effettuato investimenti per 1.397,70 milioni di euro e la spesa progressiva nel periodo regolatorio 2008 – 2015 ammonta a 14.004,76 milioni di euro. Un dato che risulta inferiore rispetto alle previsioni riportate dai piani finanziari operativi nel medesimo periodo di riferimento, pari a 20.352,97 milioni di euro, corrispondente ad una percentuale di attuazione del 68,81%.

E’ quanto emerge dalla relazione pubblicata sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti la Relazione relativa alla Vigilanza sulle Concessionari autostradali 2015. La differenza
rispetto alle previsioni, si legge nella relazione, risulta in larga parte composta dai ritardi registrati nella esecuzione di un limitato numero di opere tra cui rientrano l’autostrada Asti – Cuneo, l’autostrada Valdastico, l’autostrada Tirrenica, il collegamento autostradale Tirreno – Brennero (TIBRE), la terza corsia dell’Autostrada A4 in gestione ad Autovie Venete.

Ritardi riconducibili prevalentemente ad ostacoli o rallentamenti sorti nelle fasi di approvazione ovvero alle difficoltà di reperimento dei fabbisogni finanziari. Escludendo l’effetto dei ritardi per queste opere la percentuale di attuazione dei programmi d’investimento risulterebbe prossima al 90%. I dati relativi alla spesa per investimenti del periodo regolatorio sono illustrati nelle tabelle seguenti ove sono riportati i dati di ciascuna società e la percentuale di attuazione del piano finanziario.

Sul fronte delle attività di manutenzione ordinaria, le società hanno attuato gli interventi previsti nei Piani annuali finalizzati a garantire la funzionalità delle infrastrutture e l’adeguamento degli standard di qualità e sicurezza.

Alla data del 31 dicembre 2015, la spesa progressiva per manutenzioni dell’intero settore autostradale, nel periodo regolatorio 2008 – 2015, è risultata pari a 5.443,29 milionio euro, superiore alle previsioni dei Piani Finanziari relative al medesimo periodo di riferimento. Relativamente all’anno 2015, i valori al 31 dicembre evidenziano un ammontare di spesa per manutenzioni pari a 697,35 milioni di euro.

Il documento pubblicato sul sito del Mit illustra le azioni poste in essere, nell’esercizio delle proprie funzioni di vigilanza e controllo, da parte della Direzione generale per la vigilanza sulle concessioni autostradali del dicastero.

La rete autostradale italiana è affidata in concessione a società con diversi concedenti. Il primo concedente è il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti, subentrato ad Anas in tale ruolo a far data dal 1 ottobre 2012. La rete autostradale a pedaggio, data in concessione dal Ministero delle infrastrutture, è gestita da 24 società con 25 rapporti concessori, regolati da apposite convenzioni.

L’intera rete si sviluppa per 5.872,0 Km ed è tutta in esercizio. Una rete, quella italiana, che, come rileva la relazione da un confronto con la rete europea di autostrade e strade a pedaggio, si presenta frammentata. Un’ulteriore peculiarità è data dalla presenza di un solo concessionario, rappresentato da Autostrade per l’Italia S.p.A., che gestisce oltre la metà dell’intera rete con 2.857,5 Km. La seconda concessionaria per estensione di tratta gestita, risulta l’Autostrada del Brennero con 314 km, mentre la minore risulta essere la Tangenziale di Napoli con 20,2 km di tratta gestita. In Europa si registra invece un numero di gestori inferiore con un maggiore sviluppo delle tratte in concessione.