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Ingegneria, Italia fanalino di coda nei grandi contractors globali

Nei consuntivi 2015 il “sistema Italia” si difende nel mondo sia nell’attività di consulenza/progettazione che in quella di costruzione. Lo rivela il settimanale statunitense Enr nei suoi annuali rapporti sulla concorrenza mondiale. Il primo, con classifica e commenti delle top 225 design firms, attribuisce all’Italia una quota del fatturato mondiale (65 miliardi di dollari) del solo 1%, in linea con le magre prestazioni degli anni precedenti (0,9% nella scorsa edizione). Il nostro Paese sconta la non risposta di alcuni grandi dell’epc (engineering-procurement-contracting), ovviamente per la sola prima voce, con l’eccezione di Maire Tecnimont. Ma anche il disinteresse di nomi dell’ingegneria quali D’Appolonia, Tecnomare, Manens-Tifs, Net Engineering, Ird Engineering, Aic Progetti.

Tra i gruppi presenti svetta per il terzo anno Proger, seguito da Italconsult, Geodata, 3 Ti Progetti, Geodata, Dba Group. Nella concorrenza mondiale il primo sistema Paese è gli Usa (che esprimono il 31,5% dell’offerta) seguiti dal Canada, dai Paesi Bassi (l’unico non anglofono), dall’Australia e dalla Gran Bretagna.

Molto più soddisfacenti sono i risultati ottenuti nell’arena mondiale dai nostri gruppi delle costruzioni (generali e specialistiche) e dell’impiantistica. La classifica Top 250 International Contractors conferma all’Italia una quota mondiale del 5,3% (5,7% nel 2014) ottenuta grazie a 15 campioni nazionali dell’esportazione. Questa performance sconta però l’assenza di due gruppi importanti (Cimolai e Trevi, quest’ultimo presente fino al 2014). Ed è penalizzata dall’insistenza di Enr nel non voler prender atto dell’acquisizione nel giugno 2011 del gruppo tedesco Hochtief (che a sua volta controlla l’australiano Cimic) da parte dello spagnolo Acs. Correggendo i dati in questo senso i 17 maggiori gruppi italiani avrebbero il 5,9% del mercato mondiale. Preceduti da 65 cinesi (19,3%), 11 spagnoli (12,3%), 39 statunitensi (9,7%), 12 sudcoreani (8,3%) e cinque francesi (7,1%). A livello di settori Salini Impregilo è numero uno mondiale nel “water” e sesto nel “trattamento dei rifiuti”, Saipem secondo nel “petroleum” e Danieli secondo nell'”industrial”.