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Infrastrutture, nel 2017 cantieri per 8,9 mld per nuove tratte AV

Nel corso del 2017, nella seconda metà dell’anno, partiranno i lavori di quattro nuove “grandi opere” ferroviarie che hanno un valore complessivo di 8,9 miliardi di euro. Le nuove tratte ad alta capacità Brescia-Verona (costo totale 3.837 milioni, di cui 2.268 disponibili) e Verona-Padova (1° lotto dal costo di 2.790 milioni, di cui 1.364 finanziati); poi i due lotti Napoli -Cancello (813 milioni, tutti finanziati) e Cancello-Frasso Telesino (730) sulla Napoli-Bari, un lotto per il raddoppio della Catania-Palermo (Bicocca-Catenanuova, 415 milioni, finanziato).
In tutto, dunque, le opere valgono 8,9 miliardi di euro, con finanziamenti disponibili per 5,9. I fondi sono incompleti per le due tratte Av già affidate a general contractor, la Brescia-Verona e Verona-Padova, per le quali però la firma con le imprese del contratto aggiuntivo obbliga poi lo Stato a finanziare il cantiere una volta avviata l’opera. In soatanza, dunque, le grandi opere ferroviarie in avvio nel 2017 valgono 8,9 miliardi.

La spinta del governo sul fronte infrastrutture si fa dunque sentire, mettendo in campo nuove grandi opere l’anno successivo alla chiusura della tratta ferroviaria Treviglio (Milano)-Brescia ad alta capacità (2,1 miliardi di euro), che aprirà all’esercizio di Trenitalia e Ntv dall’11 dicembre prossimo, mentre il 22 dicembre sarà inaugurato l’ultimo tratto della Salerno-Reggio Calabria (macrolotto 3.2 Laino Borgo-Campotenese da 680 milioni).

Fare Pil con le infrastrutture resta comunque un mestiere molto complicato. Nei giorni scorsi è scoppiato a Palermo, nei lavori per il passante ferroviario da 1,1 miliardi di euro (infrastruttura strategica nazionale) un forte contenzioso tra l’impresa, il Consorzio Sis (titolare del contratto dei lavori per 721 milioni), e l’ente appaltante Rfi, con la prima a chiedere il riconoscimento di extra-costi per 100 milioni di euro, minacciando blocco dei cantieri e licenziamenti. È dovuto intervenire anche il Ministtro delle Infrastrutture Graziano Delrio, ma il rischio blocco non è ancora scongiurato.
Problema non da poco, per il governo, anche il rischio di non riuscire a centrare la clausola investimenti 2016 concordata con la Commissione europea, che in cambio di flessibilità di bilancio per lo 0,3% del Pil impegnava l’Italia a contabilizzare una spesa per investimenti co-finanziati da Bruxelles per 4,2 miliardi di euro nel 2016, e ad aumentare la spesa totale per investimenti rispetto al 2015, arrivando ad almeno 38 miliardi di euro. Sul primo punto tirano bene le opere del Cef (grandi corridoi Ten-T), in particolare il tunnel del Brennero, ma sono un po’ sotto le previsioni quelle dei fondi Fesr 2014-20 (fondi strutturali per il Sud) e sono a zero quelle previste per il Piano Juncker parte infrastrutture (Pedemontana Lombarda e Veneta, dovevano fare i closing per i finanziamenti, sono entrambe bloccate), mentre per la banda ultralarga il governo spera di strappare a Bruxelles come “spesa per investimento” il trasferimento di fondi a Infratel per le aree bianche, sulle quali sono in corso i bandi di gara.

Ma torniamo alle nuove opere. Le due tratte ad alta capacità Milano-Verona e Verona-Padova fanno ancora parte parte del pacchetto originario di contratti Tav del 1991 a general contractor, tuttora validi. La prima fa capo a Cepav Due (Saipem 52%, Condotte, Maltauro e Pizzarotti al 12% ciascuno), che ha già realizzato la Treviglio-Brescia. La Verona-Padova a Iricav 2 (Astaldi al 37,49%, Salini Impregilo al 34,09 %, Ansaldo Sts al 17,05%, Condotte all’11,35%, Fintecna 0,01 %, Lamaro Appalti 0,01%). L’inchiesta e gli arresti sul Cociv (Terzo Valico) è di poche settimane fa, «Ma per queste due tratte, in base al nuovo Codice appalti – spiega l’Ad di Rfi (Gruppo Fs), Maurizio Gentile – la direzione lavori sarà nostra, e non del general contractor, così come abbiamo fatto adesso anche per Cociv». Ci sarà un team di almeno 25-30 persone che vigilerà sulla corretta esecuzione dei lavori.
Il progetto definitivo della Brescia-Verona (3.837 milioni, di cui 2.268 disponibili) ha ricevuto nei giorni scorsi il parere positivo del Ministero dell’Ambiente, e andrà al Cipe entro dicembre. Dopo la registrazione della delibera da parte della Corte dei Conti Rfi e il general contractor potranno firmare l’addendum contrattuale. Seguirà progettazione esecutiva, per fasi, e avvio dei lavori nella seconda metà del 2017.

Poco più indietro il 1° lotto Verona-Bivio Vicenza, sulla Verona-Padova, che vale 2.790 milioni (finanziato per 1.364). Il parere dell’Ambiente è atteso per fine novembre, la delibera Cipe potrebbe essere a gennaio, e l’avvio dei lavori sempre entro il 2017. L’intera tratta Verona-Padova, con il nuovo progetto “leggero” per l’attraversamento di Vicenza (ancora allo studio), dovrebbe costare un po’ meno del previsto, 4,9 miliardi di euro anziché 5,4.

Per le prime due tratte della Napoli-Bari, la Napoli-Cancello (813 milioni) e Cancello-Frasso Telesino (730 mln), le gare d’appalto sono partite nel luglio scorso, e sono in fase di aggiudicazione («nei primi mesi del 2017», prevede Rfi). Poi ci sarà da fare il progetto esecutivo, e l’avvio lavori è previsto nel corso del 2017.

In avvio l’anno prossimo, infine, anche un tratto della Catania-Palermo raddoppiata e potenziata, la Bicocca-Catenanuova da 415 milioni. Rfi prevede la gara a inizio 2017, e l’avvio lavori entro l’anno.