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Ferrovie. Il 47% dei fondi alle grandi opere

Se consideriamo anche i 4,25 miliardi per la manutenzione straordinaria, contenuti nell’Aggiornamento 2016 Parte Servizi, approvato  dal Cipe il 10 agosto, per le ferrovie sono in fase di “sblocco” nuovi interventi per 22 miliardi di euro. Il 47% della cifra (10,4 miliardi) è per grandi opere, di cui 7,1 miliardi per “lotti costruttivi” (tratte Av/Ac Terzo Valico, Milano-Brescia-Verona-Padova, Brennero, Apice-Orsara sulla Napoli-Bari, Andora-Finale Ligure) e 3,2 miliardi per nuove opere nei corridoi europei (Napoli-Bari, Brennero-Verona, Messina-Catania). Partiamo proprio da qui.

Nell’Addendum 2015 ci sono 1,5 miliardi per un primo lotto sulla Brescia-Verona Av (su 3,9 miliardi di costo totale) e altri 1,5 miliardi su un lotto della Verona-Padova (su 5,4 miliardi di costo, parliamo sempre delle cifre nelle tabelle Rfi). L’iter approvativo delle due tratte è in corso, e potrebbe approdare al Cipe tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2017, per poi sbloccare gli atti integrativi con i general contractor e l’inizio dei lavori entro il 2017. L’Aggiornamento 2016 non aggiunge altre risorse.

Per il Terzo Valico ci sono 607 milioni per il terzo lotti costruttivo, anticipati dal Cipe con delibera Cipe 6 agosto 2015, andata in Gazzetta il 22 gennaio scorso. Con tale delibera il Cipe ha confermato l’impegno programmatico a finanziare l’intera opera, entro il limite di spesa di 6,2 miliardi di euro. Il quarto lotto costruttivo da 1.630 milioni (finanziato nell’Aggiornamento 2016 Rfi) è stato poi autorizzato e finanziato dal Cipe il 10 agosto (delibera non ancora in Gazzetta). I finanziamenti totali salgono così a 3.817 milioni su 6.200.

Per il Brennero ci sono 869 milioni per il 3° lotto costruttivo, già anticipati dal Cipe il 29 aprile 2015, e altri 1,27 miliardi per il 4° lotto nell’Addendum 2016, assegnati con delibera Cipe del 1° maggio scorso, in Gazzetta il 12 agosto scorso. Siamo dunque, per la parte a carico dell’Italia, a 3,1 miliardi su 4,4.

Nell’Addendum 2016 ci sono poi 155 milioni per la Apice-Orsara, sulla Napoli-Bari, che si aggiungono ai 768 milioni già disponibili per poter così far partire un primo lotto costruttivo da oltre 900 milioni per la tratta Apice-Irpinia.

Grandi opere su corridoi europei
L’Addendum 2016 prevede i primi 1.450 milioni per le tratte di adduzione al Brennero, il potenziamento della Fortezza-Ponte Gardena (1° lotto della linea di accesso al nuovo valico del Brennero); 826 milioni per il primo lotto della Fiumefreddo-Taormina (raddoppio Messina-Catania), che in tutto costa 2,3 miliardi; 443 milioni per il raddoppio Termoli-Lesina, in coerenza con la prescrizione della delibera Cipe 112/2015; e infine 345 milioni per la linea Av/Ac Napoli-Bari, tratta Frasso Telesino-Benevento.

Sicurezza
In tutto, nei due addendum, ci sono fondi per 1.848 milioni. Da segnalare oltre 300 milioni di opere anti-dissesto idrogeologico, e l’avvio con l’Addendum 2016 del piano di sistemazione dell’armamento ferroviario (vecchie traversine in legno) chiesto dall’Agenzia nazionale sicurezza (i primi 317 milioni su 1.742 di costo previsto.

Tecnologia
Investimenti in tecnologie per la circolazione e l’efficientamento per 829 milioni. Qui dentro le tecnologie Ertms, il piano nazionale per il governo della circoazione (Acc) e anche specifici interventi di upgrading tecnologico sulle tratte Torino-Padova (linea storica), Bologna-Padova, Napoli-Salerno-Battipaglia.

Upgrading aree metropolitane (nodi urbani)
Per le aree metropolitrane previsti 1.139 milioni complessivi. C’è ad esempio un Piano stazioni da 411 milioni, interventi sui Nodi di Roma (172 milioni nell’Addendum 2015 e 20 nel 2016), Milano (45 + 160), Firenze (70 sul 2015), Torino (30 + 90), Bologna (30 sul 2015), Venezia (40 sul 2016), Palermo (13 sul 2016).

Upgrading corridoi viaggiatori (lunga percorrenza)
In tutto ci sono 742 milioni.
Nel’Addendum 2015 ci sono 200 milioni per l’upgrading infrastrutturale della linea Direttissima Firenze-Roma, 102 milioni per la Roma-Napoli, a cui se ne aggiungono altri 35 dall’Addendum 2016. Poi 70 milioni per l’upgrading infrastrutturale e tecnologico della linea storica Milano-Bologna, e 50 per la Genova-Ventimiglia.
Nell’Aggiornamento 2016 troviamo 65 milioni per la velocizzazione della Torino-Genova (I fase) e altri 50 per la Milano-Genova (I fase).

Upgrading corridoi merci
In tutto 619 milioni nei due addendum. Si tratta di interventi per l’adeguamento prestazionale delle linee merci (sagoma e lunghezza dei treni) e per il potenziamento delle connessioni con porti e terminali . Ad esempio 130 milioni sul 2015 per Upgrading corridoio Reno-Alpi (adeguamento sottostazione elettrica SSe, tecnologie e eliminazione interferenze linea Luino, tecnologie linea Domodossola), e in generale interventi diffusi sulle linee nei corridoi europei per adeguare linee, gallerie, porti, interporti, ai treni Pc80 e di lunghezza 750 metri, in particolare per essere pronti nel 2021 alla piena operatività dei tunnel svizzeri di Gottardo e Ceneri.

Potenziamento e sviluppo: reti regionali
Su questo 2.327 milioni. Nell’Addendum 2015 troviamo ad esempio 415 milioni per potenziamento infrastrutturale della Pistoia-Montecatini (Terme-Lucca), 291 milioni per interventi diffusi sulle linee regionali e aree metropolitane per lo sviluppo del TPL; 100 milioni per Ammodernamento e potenziamento della rete ferroviaria della Regione Calabria e altrettanti per la Sardegna.
Nell’Addendum 2016 190 milioni per la velocizzazione della Battipaglia-Reggio Calabria; 81 milioni per il nodo di Novara; 87 per il raddoppio della Empoli-Granaiolo; 69 per il ripristino della linea Palermo-Trapani via Milo, 29 per la velocizzazione della Battipaglia-Potenza-Metaponto; 49 per la San Gavino-Sassari-Olbia.