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Codice appalti, il Governo approva la riforma

Il Consiglio dei ministri ha approvato il nuovo codice per gli appalti pubblici. Tra le novità, un ruolo centrale conferito all’Anac, nuove regole sulla qualificazione, adozione del Bim (Building information modeling), diverso rapporto con il privato, che sulle opere pubbliche si assumerà un rischio operativo «vero». Sono solo alcune delle novità che il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha illustrato sinteticamente nella conferenza stampa seguita al consiglio dei ministri.

Delrio: riforma per sistema europeo «Si tratta di una corposa riforma che mira a rendere il sistema dei lavori pubblici e delle concessioni finalmente all’altezza di un grande Paese europeo: semplificazione, trasparenza, lotta alla corruzione, e qualità». Con queste parole il ministro ha riassunto gli elementi chiave delle nuove regole.

«Addio alla legge obiettivo» La novità più vistosa è l’addio alla legge obiettivo. «La legge obiettivo è stata un fallimento ed è stata archiviata; basta con le procedure straordinarie, si attua la rivoluzione della programmazione ordinaria», ha detto Delrio. Tra le novità sottolineate dal ministro c’è anche l’addio al massimo ribasso: «Basta con il massimo ribasso, che resterà solo per casi assolutamente marginali e ben normati. Gli appalti verranno assegnati in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. L’attenzione sarà alla qualità non più al prezzo più basso». Nel rapporto con i privati il rischio andrà in capo ai soggetti privati in modo autentico. «Il rischio operativo sarà in capo al soggetto privato. Lo Stato non sarà obbligato a ripianare perdite su rischi assunti dai privati. Sembra una banalità, ma non era così. Con il nuovo codice questa sarà la regola. I privati avranno un rischio vero».

«Nuovi compiti e risorse per l’Anac» Il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, «avrà nuovi compiti ma anche risorse adeguate», ha anche detto Delrio. Con il nuovo codice degli appalti ci sono «nuovi compiti certificati, c’è un rafforzamento dell’attività dell’Anac – ha aggiunto il ministro – faremo in modo che a nuovi compiti corrispondano risorse adeguate». E ha ribadito: «Andremo senz’altro incontro a questa sollecitazione di avere insieme a nuovi compiti risorse adeguate. L’Anac non può non funzionare bene, anche perché per il 18 aprile dovremo avere le linee guida» previste dal nuovo codice.