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Cantone: “Più flessibilità senza arbitri, così aiutiamo gli operatori”

«Con queste linee guida per le gare “sotto soglia”, che rappresentano l’80% del mercato degli appalti, pensiamo di dare un contributo importante per una applicazione fisiologica del nuovo codice degli appalti e per il superamento delle difficoltà interpretative che stazioni appaltanti e operatori privati possono aver incontrato con l’entrata in vigore della nuova disciplina».

Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, non nasconde la preoccupazione per qualche reazione forse eccessiva da parte del mercato all’entrata in vigore del nuovo codice. Qualche allarme non sempre giustificato che ha portato a una forte riduzione delle gare di appalto nei primi due mesi.

Cantone è, però, anche consapevole del ruolo di “tutore” del nuovo codice che la legge gli affida. E non si tira indietro nel tentativo di semplificare, chiarire, spiegare, con l’obiettivo di facilitare e favorire l’applicazione delle norme legislative che già per loro conto introducono una drastica semplificazione rispetto al passato. L’Anac è infatti in prima linea in questa fase di rodaggio del codice e ha già approvato in via definitiva cinque linee guida, tipologia piuttosto inedita in Italia che sta a metà strada fra il regolamento e la circolare, non essendo però né l’uno né l’altra e ispirandosi invece ai principi anglosassoni della soft law e della “manualistica” che si avvale anche dell’esperienza delle best practice. Le linee guida sul “sotto soglia” rappresentano il sesto “prodotto” di questo tipo.

Si dovrebbe arrivare in tempi rapidi a dieci, con il risultato di fornire una serie di punti di riferimento fondamentali agli operatori. In questo, cantone ha mantenuto i tempi e ha bruciato le tappe. Le linee guida sul “sotto soglia” puntano a dare «uno strumento normativo flessibile e di mercato» che superi la rigidità e i tempi lunghi della gara formale e al tempo stesso l’arbitrio che spesso ha caratterizzato in passato le trattative private, “chiuse a qualunque forma di confronto concorrenziale anche minimo. Ma al tempo stesso queste linee guida spiegano strumenti nuovi fondamentali per questo passaggio, come per esempio la valutazione di mercato.

«Ora – dice il presidente dell’Anac – il testo delle linee guida sul sotto soglia va all’esame del Consiglio di Stato e delle commissioni parlamentari competenti. Può darsi che ci saranno osservazioni da recepire, ma penso che in questo momento il testo possa costituire già comunque un punto di riferimento per gli operatori del mercato, pubblici e privati. Anche perché mai come in questo caso abbiamo recepito proprio le richieste di chiarimento e le indicazioni che arrivavano dal mercato, a conferma che il metodo della consultazione funziona: quando le cose intelligenti ci vengono dette, noi le recepiamo e questo avvicina le regole al mercato». Ecco la flessibilità della soft law che costituisce la grande innovazione del nuovo codice, voluta dal Parlamento e dal Governo.

La flessibilità si coniuga anche in una svolta di linguaggio di queste linee guida rispetto ai regolamenti del precedente regime. «Non usiamo mai – dice Cantone – le parole “deve” o “devono”, mentre usiamo “può” o “possono”: in questo modo diamo un chiarimento agli operatori, un’indicazione, ma al tempo stesso lasciamo ai soggetti, soprattutto alle stazioni appaltanti, un esercizio fondamentale di potere discrezionale. A volte chiediamo ovviamente di motivare le scelte fatte, se si allontanano dalla nostra indicazione, perché dobbiamo evitare l’arbitrio, ma questo è parte appunto dell’esercizio del potere discrezionale».