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Rischio dissesto: l’ordine dei geologi promuove il Governo

Negli ultimi 70 anni in Italia si sono registrati danni legati al dissesto idrogeologico per un ammontare stimato di oltre 60 miliardi di euro. Secondo i dati contenuti nel Rapporto Ance-Cresme 8 comuni italiani su 10 sono attualmente esposti al rischio dissesto, un pericolo aggravato dal consumo di suolo, aumentato del 156% dal 1956 ad oggi, e dalla maggiore frequenza con cui si verificano piogge torrenziali e alluvioni.

Rispetto a tali problemi, il Governo ha dimostrato di aver intrapreso con determinazione la strada della prevenzione, un impegno che segna una svolta nella storia italiana e che consente di guardare con più ottimismo al futuro. 

Di questo avviso è anche il Consiglio Nazionale dei Geologi che, dalla viva voce del suo presidente Gian Vito Graziano, ha manifestato la sua fiducia rispetto all'azione governativa ed espresso grande soddisfazione per la scelta dell’Esecutivo di inserire la categoria nell'unità di missione anti-dissesto, Italia Sicura.

“Ho visto in questi mesi diverse cose estremamente virtuose, segno evidente che anche in Italia se si vuole le cose si riescono a fare”, ha dichiarato Graziano in occasione di un recente workshop dedicato al dissesto idrogeologico che si è tenuto a Roma. Il Presidente dei Geologi ha anche evidenziato che oltre ad essere state messe in campo consistenti risorse per avviare opere di tutela del territorio e prevenzione dei danni causati da possibili eventi naturali funesti, si sta procedo anche attraverso delle azioni di tipo culturale, fondamentali per uscire dalla continua condizione emergenziale che ingabbia il Paese.

“Si sta lavorando per realizzare dei criteri guida per una buona progettazione in questo ambito – ha continuato Graziano – sono stati messi insieme una serie di tasselli che vanno a comporre un mosaico molto complicato che è quello della prevenzione. Noi geologi abbiamo sempre detto che ci siamo, vogliamo aiutare lo Stato a condurre queste attività di prevenzione, soprattutto sotto il profilo culturale; finalmente siamo stati coinvolti, questo per noi è un grosso motivo di orgoglio”.