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Livorno, entro un mese il bando da 805 milioni per la nuova darsena in P.F.

Ancora un mese, e finalmente partirà il primo project financing italiano per la costruzione e gestione di un porto commerciale, quello di Livorno che si amplia verso il mare con la Darsena Europa, valore complessivo 805 milioni di cui 350 a carico dei privati, «il più grande investimento portuale degli ultimi 50 anni», secondo Giuliano Gallanti, commissario straordinario dell'Autorità portuale di Livorno.

Il timing per la pubblicazione del bando europeo, rimandata più volte (si veda Il Sole 24 Ore del 21 luglio scorso), è stato aggiornato ieri da Gallanti e dal presidente toscano Enrico Rossi, volati a Bruxelles (nella sede della Regione) per concludere il road show alla ricerca di investitori e di consenso europeo, nella speranza di ottenere dall'Ue i fondi pubblici che mancano per finanziare la maxi opera.

«Il bando sarà pubblicato nella prima decade di ottobre – spiega Gallanti, che avrà il ruolo di stazione appaltante – sono previsti un paio di mesi per la presentazione delle manifestazioni di interesse. Per la conclusione della gara e la scelta del promotore, invece, ci vorrà circa un anno». Nel 2020, secondo le previsioni, la nuova darsena dovrà essere completa e funzionante.

Ma trovare gli investitori – in un Paese che finora ha sempre realizzato porti commerciali con soldi pubblici – non sarà una passeggiata, anche se la strada del coinvolgimento dei privati, ricorda Gallanti, è quella sollecitata dal Piano nazionale trasporti. Per adesso hanno mostrato interesse al bando investitori europei e arabi, "curati" dall'advisor  Ocean Shipping consultants. Il privato gestirà le nuove banchine per 40-50 anni (la durata non è ancora stata decisa), insieme con i collegamenti intermodali, il retroporto e la logistica, così da assicurarsi il ritorno di un investimento stimato in circa 350 milioni di euro. A questo si aggiungeranno 200 milioni della Regione Toscana, 200 milioni dell'Autorità portuale e 50 milioni del Governo, per un totale destinato appunto a superare gli 800 milioni.

Per il presidente Rossi il progetto «è un obiettivo irrinunciabile per dare un futuro alla città», provata da una crisi economica senza precedenti. Ed è proprio la crisi livornese che nel marzo scorso ha spinto il Consiglio regionale ad approvare il nuovo piano regolatore del porto di Livorno rimasto arenato per anni, che va a sostituire quello datato 1953 e che sblocca, appunto, gli investimenti infrastrutturali.

La nuova Darsena Europa, tecnicamente un ampliamento verso il mare dell'attuale porto, contempla un terminal contenitori capace di accogliere le maxi navi di ultima generazione, grazie a fondali di 16-18 metri; un terminal dedicato al progetto europeo "autostrade del mare"; e un terminal petroli. A farne un progetto strategico è proprio la possibilità di far attraccare le grandi navi portacontainer, e dunque di dare forte impulso ai traffici, oltre alla interazione con strade e ferrovie.

Già l'andamento registrato quest'anno dal porto dovrebbe aiutarci a trovare l'investitore giusto, sono fiducioso», dice Gallanti. Nel primo semestre 2015 il porto di Livorno ha segnato una crescita record dei container: 380mila teu (container da 20 piedi) movimentati, con una crescita del 37,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In aumento anche il numero degli scali: sono state 488 le navi portacontainer che si sono fermate a Livorno, 81 unità in più rispetto allo scorso anno. Sempre nel primo semestre le fullcontainer sono cresciute anche per la stazza lorda (+5 milioni di tonnellaggio).

All'incontro di Bruxelles hanno partecipato il vicepresidente del Parlamento europeo David Sassoli; l'ambasciatore italiano all'Unione europea Marco Peronaci; il vice capo dell'unità «Porti e navigazione interna» della direzione generale Move della Commissione Ue, Remi Mayet; e poi il numero uno dell'associazione degli armatori, Patrick Verhoeven, e il segretario generale dell'associazione dei terminalisti privati, Lamia Belkaid. Dopo le dichiarazioni d'intenti, ora parte la vera scommessa sull'investimento privato nel mare toscano.