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Castellucci (Atlantia): la legge obiettivo ha fatto il suo tempo

«La legge Obiettivo ha fatto il suo tempo: la realizzazione delle infrastrutture deve uscire da un permanente stato di emergenza e quindi dalle leggi speciali. L'emergenza non può durare quattordici anni».

È quanto afferma in una intervista riportata dalle agenzie di stampa, Giovanni Castellucci, ad di Atlantia e di Autostrade per l'Italia, promotore con la Bocconi di un «centro di pensiero strategico« sulle infrastrutture, il Laboratorio Infrastrutture che ha redatto il Manifesto per una nuova cultura delle infrastrutture. Castellucci spiega che l'idea del manifesto che è il frutto di una collaborazione tra Autostrade e Bocconi nasce tre anni fa per contribuire a far nascere una nuova cultura sulle infrastrutture con un respiro internazionale.

«Con l'approccio della legge Obiettivo – indica Castellucci – si è spesso finiti in una trappola. E il rapporto tra opere progettate e opere effettivamente realizzate lo dimostra». «La legge Obiettivo, nata come soluzione emergenziale nel 2001, nel tempo ha subìto una deriva.

Troppi progetti, incapacità di scegliere quali fossero utili e strategici, regole di funzionamento interne che hanno ridotto le tutele e moltiplicato i costi. Le nostre conclusioni sono analoghe a quelle di Cantone».

Alla domanda su chi stabilisce ciò che è utile, l'ad di Atlantia sottolinea che «spetta alla politica fare le scelte con il concorso di tecnici competenti, coinvolgendo i territori e sulla base di analisi costi-benefici e di impatto sulla competitività del sistema produttivo e di quello turistico. Deve esserci un piano nazionale delle infrastrutture serio e selettivo».

E su come ripensare agli appalti, Castellucci indica che «innanzitutto serve un'operazione di semplificazione, vanno contenute e meglio supportate le stazioni appaltanti. E poi servono progetti di maggiore qualità, che unitamente a meccanismi di pre-qualifica e forme contrattuali di trasferimento del rischio più stringenti permettano di arrivare all'obiettivo di un "prezzo chiuso" in fase di gara».