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Prove e ispezioni su materiali e pavimentazioni stradali

Trattamento della fondazione stradale con leganti bituminosi: l’interfaccia misto granulare-base bituminosa

Prove e ispezioni su materiali e pavimentazioni stradali

Materiali di idonee caratteristiche fisico-meccaniche e strati omogenei senza punti di debolezza rappresentano i requisiti basilari a cui si dovrebbe fare riferimento durante le varie fasi di realizzazione di una pavimentazione stradale. Se da una parte mediante le classiche prove di laboratorio è facile arrivare a una completa caratterizzazione fisico-meccanica dei materiali disponibili e quindi alla verifica della loro conformità ai limiti di accettazione previsti dalle Norme tecniche contrattuali, non altrettanto semplice è verificare e confermare la buona esecuzione dei lavori e, infine, la conformità dei materiali in opera.

Alcune caratteristiche dei materiali – come ad esempio la tendenza alla segregazione dei materiali granulari durante la posa in opera – non sono generalmente oggetto di prove da parte dei Tecnici di laboratorio, bensì sono oggetto di valutazioni di carattere visivo da parte degli ispettori di cantiere. Pertanto, considerata quindi l’inevitabile incidenza delle tecniche costruttive sulle proprietà dei materiali in opera, l’esperienza dimostra che le prove di laboratorio sui campioni prelevati possono essere ritenute rappresentative degli strati in costruzione (e confermare o meno la conformità dei materiali in opera) solo se supportate da un’attenta e costante attività ispettiva in cantiere.

  • Una superficie della fondazione stradale accettabile
    Una superficie della fondazione stradale accettabile
  • Una superficie della fondazione stradale non accettabile con presenza di segregazione
    Una superficie della fondazione stradale non accettabile con presenza di segregazione
  • La posa in opera e la compattazione della fondazione stradale
    La posa in opera e la compattazione della fondazione stradale
  • La superficie della fondazione stradale non accettabile (presenza di polvere e materiale sciolto)
    La superficie della fondazione stradale non accettabile (presenza di polvere e materiale sciolto)
  • La superficie della fondazione stradale dopo trattamento con cutback non accettabile (il legante non penetra la superficie della fondazione stradale perché secca e ricoperta di polvere)
    La superficie della fondazione stradale dopo trattamento con cutback non accettabile (il legante non penetra la superficie della fondazione stradale perché secca e ricoperta di polvere)
  • Il trattamento della fondazione stradale con cutback (cantiere in Qatar)
    Il trattamento della fondazione stradale con cutback (cantiere in Qatar)
  • Il trattamento della fondazione stradale con emulsione bituminosa/15% kerosene (cantiere in Nigeria)
    Il trattamento della fondazione stradale con emulsione bituminosa/15% kerosene (cantiere in Nigeria)
  • La penetrazione insufficiente a causa di un dosaggio di legante bituminoso troppo basso
    La penetrazione insufficiente a causa di un dosaggio di legante bituminoso troppo basso

Ai fini dei requisiti di omogeneità e continuità degli strati della pavimentazione, è quindi fondamentale che ogni anomalia osservata durante la posa in opera sia segnalata, valutata ed eventualmente “misurata” mediante le opportune prove di laboratorio e, infine, corretta. Nel presente articolo si riporta quindi l’esempio relativo alle attività di controllo eseguite durante i lavori di preparazione e successivo trattamento della fondazione stradale in misto granulare con leganti bituminosi, lavorazioni la cui buona riuscita è tipicamente caratterizzata dalla fattiva interazione tra Tecnici di laboratorio e Ispettori di cantiere.

Il trattamento della fondazione stradale

Il trattamento della fondazione stradale mediante spruzzatura di leganti bituminosi (cutback o emulsioni bituminose) ha lo scopo di:

  • penetrare e sigillare i pori superficiali del misto granulare, riducendo così le variazioni di umidità all’interno dello stesso e l’assorbimento di legante durante la posa in opera del primo strato di conglomerato bituminoso;
  • rafforzare il misto granulare in prossimità della sua superficie legando tra loro le particelle dell’aggregato;
  • proteggere il misto granulare dalle intemperie e dal traffico veicolare (se consentito) prima della costruzione dello strato successivo della pavimentazione;
  • aumentare l’adesione all’interfaccia tra il misto granulare e la base bituminosa (primo strato di conglomerato).

Per ottenere questi risultati e ridurre quindi il rischio di degrado prematuro della pavimentazione dovuto alle imperfezioni eventualmente presenti sulla fondazione, è necessario che:

  • sulla superficie del misto granulare non sia presente materiale sciolto (il materiale deve essere compattato e deve trovarsi nelle condizioni di umidità di seguito specificate);
  • tutta la polvere presente venga rimossa prima dell’applicazione;
  • il legante bituminoso sia formulato in modo tale da consentire la costruzione dello strato successivo in tempi ragionevoli, senza quindi correre il rischio che venga rimosso dagli pneumatici dei veicoli di cantiere.