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Gianni Vittorio Armani: l’uomo che… velocizza l’Italia

Intervista a Gianni Vittorio Armani, Presidente e Amministratore Delegato di ANAS SpA

Gianni Vittorio Armani: l’uomo che... velocizza l’Italia

Roma ai primi di Ottobre: pioggia, manifestazioni degli studenti e, tanto per non farci mancare nulla, ci aggiungiamo lo sciopero dei mezzi pubblici. Arriviamo con il motorino alla sede dell’ANAS per incontrare il nuovo Presidente e – al tempo stesso – Amministratore Delegato: passiamo a ringraziare il Responsabile Relazioni Esterne che ci ha aiutato a finalizzare l’intervista che segue e ci accompagna, con la Segretaria di Direzione, nella stanza dell’Ing. Armani (si veda “S&A” n° 129 Maggio/Giugno 2018 e link intervista sul 129).

Appare, a prima vista, molto più sobria rispetto a come la ricordavamo: nessun tappeto, nessun quadro; in compenso, una bellissima mappa delle strade ANAS, un computer e – sopra un mobile – dei grandi cavi in sezione. Il Presidente ci viene incontro, ci saluta e ci fa accomodare.

Immagini

  • article_8554-img_7368
  • Il contratto di programma del 2015
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    Il contratto di programma del 2015
  • Gli interventi di manutenzione straordinaria previsti sulla rete
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    Gli interventi di manutenzione straordinaria previsti sulla rete
  • L’investimento in interventi suddivisi per macro-aree su tutto il territorio
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    L’investimento in interventi suddivisi per macro-aree su tutto il territorio
  • I benefici della manutenzione rispetto a nuove opere
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    I benefici della manutenzione rispetto a nuove opere
  • Il viadotto Lontrano sulla A3 Salerno-Reggio Calabria
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    Il viadotto Lontrano sulla A3 Salerno-Reggio Calabria
  • L’Ing. Gianni Vittorio Armani presso la sala controllo del traffico della città di Roma
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    L’Ing. Gianni Vittorio Armani presso la sala controllo del traffico della città di Roma
  • L’Ing. Gianni Vittorio Armani, Presidente e Amministratore Delegato di ANAS SpA
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    L’Ing. Gianni Vittorio Armani, Presidente e Amministratore Delegato di ANAS SpA

La Scrittrice inglese Jane Austen vissuta alla fine del Settecento nelle “Letters” confessava: “Non voglio che la gente sia molto gentile: questo mi risparmia il disturbo di trovarle troppo di mio gusto”. Non trovandoci d’accordo con lei, abbiamo modo di apprezzare la cortesia e i modi dell’Ingegnere che ci premettono di partire con la prima domanda, ovviamente dopo aver assaporato un buon caffè che nel frattempo si è materializzato dinanzi a noi. Ci ricordiamo che l’ANAS ha più di 85 anni e chiediamo…

“Strade & Autostrade”: “Quale ruolo prevede per ANAS nello sviluppo del nostro Paese?”.
“Gianni Vittorio Armani”: “ANAS è un patrimonio del nostro Paese, costituito sia dalla grande rete stradale e autostradale in gestione, di 25.000 km, sia dalle eccellenze tecniche in termini di risorse umane che lavorano nella nostra Azienda. Le nostre strade costituiscono gli itinerari nazionali più rilevanti, consentendo l’accesso alle città e collegando la viabilità secondaria alla rete autostradale e questa ai porti, alle stazioni e agli aeroporti, e rappresentano una ricchezza da custodire e tutelare. Per poter garantire un viaggio sempre più sicuro, nel rispetto dei tempi programmati e comodo, occorre mantenerle in perfetta efficienza, elevando costantemente gli standard qualitativi e le dotazioni tecnologiche della rete. La crescita di un Paese procede di pari passo con quello delle sue infrastrutture sia fisiche che immateriali, dunque il  primo compito che abbiamo noi come ANAS è quello di mantenere queste infrastrutture in perfetta efficienza. Le strategie di rilancio per ANAS passano attraverso l’autonomia finanziaria e la reinternalizzazione delle funzioni di progettazione e Direzione Lavori, delegate all’esterno con gli ultimi anni negli appalti a General Contractor”.

“S&A”: “Tra le principali incertezze di ANAS, viene spesso citata proprio l’autonomia finanziaria nei confronti dello Stato: è d’accordo con questa affermazione? Nel caso, ha già avuto la possibilità di identificare possibili soluzioni?”.
“GVA”: “Nel nostro prossimo futuro dobbiamo essere in grado di sviluppare un piano investimenti di medio/lungo termine che sia capace di incrementare la competitività del sistema produttivo e supportare lo sviluppo socio-economico del Paese. Un piano che dovrà poggiare sull’autonomia finanziaria senza pesare sulle casse dello Stato, per rendere ANAS una vera SpA, per renderla cioè finanziariamente autonoma non solo per la manutenzione ordinaria ma anche sotto il punto di vista degli investimenti. Il meccanismo che proponiamo è molto simile a quello già usato per l’elettricità o gli aeroporti. L’obiettivo è stabilire che debba essere girata dallo Stato alla Società una quota delle accise sulla benzina. Si tratterebbe di un introito legato all’effettivo utilizzo delle infrastrutture stradali ma non sarebbe una spesa aggiuntiva per gli utenti. Sarebbe lo Stato a rinunciare a una quota degli incassi sulle accise, da girare ad ANAS. La proposta è quella di delegare all’Authority dei trasporti, soggetto indipendente, la definizione delle tariffe. Un’operazione che comunque sarà a costo zero per i Clienti stradali. Non parliamo di un pedaggio, ma di un modello estremamente efficiente che indirizza il costo su chi effettivamente utilizza le strade”.

“Ho reinventato il passato per vedere la bellezza del futuro”. Usiamo la frase scritta dal Poeta e Scrittore francese Louis Aragon come incipit per la prossima domanda…

“S&A”: “Il Contratto di Programma 2015 permetterà di preservare il patrimonio viario esistente. Quali sono le novità rispetto al passato?”.
“GVA”: “Con il nuovo contratto di programma 2015, approvato lo scorso 6 Agosto dal CIPE, abbiamo introdotto per la prima volta, insieme al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, degli indicatori di performance che misurano la qualità dei servizi offerti da ANAS ai propri Clienti. Un contratto che rappresenta un fortissimo cambiamento, una vera e propria discontinuità rispetto al passato, perché pone al centro della nostra attività la manutenzione straordinaria della rete stradale e autostradale. Questo significa, in termini di numeri, che il 47% delle risorse, cioè 520 milioni di Euro su 1.115 milioni, e la quasi totalità degli interventi, 222 su 254, riguarderanno la manutenzione straordinaria. I vantaggi non saranno solo per chi guida, ma anche per il Paese. Parliamo di tempi di attivazione dimezzati per i lavori: dai tre ai sei mesi rispetto a uno-due anni per nuove opere. Una rapidità che genererà ricadute positive in termini di crescita economica e PIL. L’impiego di risorse umane diverrà rapido insieme alle forniture e ai fatturati per le Imprese impegnate nei cantieri; infine, l’aumento della capacità trasportistica procederà di pari passo con l’aumento del ciclo della vita dell’infrastruttura e con l’incremento della dotazione tecnologica degli impianti senza consumare il territorio e con un basso impatto ambientale”.

“S&A”: “Oltre alla manutenzione dell’esistente, vi sono – e quali nel caso – progetti che devono avere priorità di investimento?”.
“GVA”: “Nel nostro piano pluriennale sono previsti 20 miliardi di Euro da oggi fino al 2019 di cui 8,2 miliardi di Euro saranno investiti in manutenzione straordinaria e potenziamento della rete esistente; 3,2 miliardi in nuove opere e 8,6 nel completamento degli itinerari. Il nostro piano punta al rafforzamento degli asset strategici già esistenti, al miglioramento degli accessi in città e alla strutturazione e al potenziamento dei collegamenti intermodali”. Suona il telefono cellulare del Presidente che, immancabilmente, riduce al silenzio; quindi continuiamo chiedendo…

“S&A”: “Alcune opere di ANAS sono incompiute per contestazioni o inadempienze contrattuali, contenziosi che la soluzione General Contractor ha spesso acuito. Ritiene che il ricorso ai General Contractor sia ancora attuabile?”.
“GVA”: “Viste le criticità evidenziate dall’istituto del Contraente Generale, è intenzione di ANAS di non ricorrere a tali affidamenti, compatibilmente con quanto previsto dalla Normativa vigente, procedendo così verso una reinternalizzazione delle competenze tecniche. Questo significa che, per tutti gli affidamenti delle nuove opere, si tornerà alla figura del Direttore dei Lavori designato direttamente da ANAS, così come sarà rafforzata e potenziata la struttura tecnica di progettazione di ANAS, in modo da predisporre direttamente la progettazione definitiva e, nella maggior parte dei casi, anche quella esecutiva. Così sarà possibile gestire in modo coerente e omogeneo tutte le attività tecniche e progettuali, evitando approcci diversificati o eventualmente poco rigorosi, nell’ottica di ridurre la possibilità di dover intervenire con varianti in corso d’opera e di limitare quindi contenziosi con le Imprese e la conseguente lievitazione dei costi”.

“S&A”: “È prevista una verifica di tutte le opere in via di realizzazione al fine di sbloccare quelle che, per vari motivi, risultano non completate nei termini previsti?”.
“GVA”: “Sì, stiamo effettuando un monitoraggio approfondito di tutti i progetti e cantieri ANAS, proprio per accelerare le realizzazione delle opere ferme o per vari motivi bloccate”.

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