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Gian Luca Galletti: l’uomo che… fa mare e monti

Intervista a Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Gian Luca Galletti: l’uomo che… fa mare e monti
“S&A”: “Quale potrebbe essere a suo parere un’infrastruttura di trasporto sostenibile?”.

“GLG”: “La mobilità del futuro si baserà su un rapporto nuovo tra infrastrutture e ambiente. A mio parere, quindi, non sarà più solo l’infrastruttura in sé ad essere sostenibile ma, grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie, saremo in grado di permettere una mobilità maggiormente integrata, ecosostenibile ed efficiente di persone e merci in tutto il Pianeta”.

Andy Warhol annotava: “Credo che avere avuto in dote la Terra e non rovinarla sia la più bella forma d’arte che si possa desiderare”.

“S&A”: “Se avesse una bacchetta magica, quale sarebbe il suo desiderio volto all’ambiente?”.

“GLG”: “Il mio desiderio è grande: un cambiamento culturale profondo nei comportamenti delle persone. Quando leggo i dati delle nostre Campagne di prevenzione e di repressione che facciamo assieme ai Carabinieri Forestali o alla Guardia di Finanza, ho sempre una doppia sensazione: da un lato sono contento per la presenza dello Stato, dall’altro mi amareggiano dati che continuano a mostrare la presenza di tante persone, di tanti cittadini italiani che pensano all’ambiente come a un bene sacrificabile. La repressione da sola non basta e la bacchetta magica qui serve a poco: la soluzione migliore è una forte campagna di educazione ambientale, che parta dai banchi di scuola, che formi i cittadini di domani al rispetto dell’Ambiente. E se poi questi piccoli tornando a casa insegneranno le buone maniere anche ai grandi, a partire da come si fa la raccolta differenziata, avremo ottenuto già un bel risultato”.

Con questa risposta si conclude l’incontro. Ringraziamo e salutiamo sorridendo non solo per la cortesia e l’intelligenza delle risposte, ma perché ci sono tornate in mente le parole dell’attore comico francese Coluche “Perché un Ecologista venga eletto Presidente bisognerebbe che gli alberi votassero”. Alla prossima!