Tra le problematiche ambientali di maggiore impatto che investono il nostro Paese c’è il dissesto idrogeologico, ma diamo qualche dato per capire di cosa parliamo:
- circa 700.000 le frane censite in Europa, più del 70% di queste sono in Italia;
- 7.145 i comuni, pari a circa l’88,3% del totale, con aree a rischio, sette le regioni con il 100% dei comuni a rischio;
- negli ultimi 80 anni si sono avute 11.000 frane e 5.400 alluvioni;
- circa 150.000 persone sono rimaste coinvolte da frane e alluvioni negli ultimi 30 anni e i danni stimati dal Dopoguerra sono prossimi ai 60 miliardi di Euro;
- 9,8% del territorio nazionale con aree a più elevato rischio idrogeologico;
- il 6,8% di queste coinvolge beni esposti e una parte importante è rappresentata dalle infrastrutture a rete.
L’innesco di frane e alluvioni, più importanti degli ultimi anni, è dovuto quasi sempre ad eventi piovosi estremi, le cosiddette “bombe d’acqua”; eventi violenti, la cui eccezionalità è diventata normalità, certificando i cambiamenti climatici in atto. I disastri che ne derivano, però, sono imputabili a decenni di gestione sbagliata del territorio, alla mancanza di sistemi di presidio delle aree vulnerabili, all’assenza di piani di emergenza e di allertamento per la salvaguardia delle persone.