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Punto di Vista: “Una nuova politica per la difesa del suolo”

Francesco Peduto

Tra le problematiche ambientali di maggiore impatto che investono il nostro Paese c’è il dissesto idrogeologico, ma diamo qualche dato per capire di cosa parliamo:

  • circa 700.000 le frane censite in Europa, più del 70% di queste sono in Italia;
  • 7.145 i comuni, pari a circa l’88,3% del totale, con aree a rischio, sette le regioni con il 100% dei comuni a rischio;
  • negli ultimi 80 anni si sono avute 11.000 frane e 5.400 alluvioni;
  • circa 150.000 persone sono rimaste coinvolte da frane e alluvioni negli ultimi 30 anni e i danni stimati dal Dopoguerra sono prossimi ai 60 miliardi di Euro;
  • 9,8% del territorio nazionale con aree a più elevato rischio idrogeologico;
  • il 6,8% di queste coinvolge beni esposti e una parte importante è rappresentata dalle infrastrutture a rete.

L’innesco di frane e alluvioni, più importanti degli ultimi anni, è dovuto quasi sempre ad eventi piovosi estremi, le cosiddette “bombe d’acqua”; eventi violenti, la cui eccezionalità è diventata normalità, certificando i cambiamenti climatici in atto. I disastri che ne derivano, però, sono imputabili a decenni di gestione sbagliata del territorio, alla mancanza di sistemi di presidio delle aree vulnerabili, all’assenza di piani di emergenza e di allertamento per la salvaguardia delle persone.